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Cosmari, sempre nel “mirino”. Perché?

Cosmari, sempre nel “mirino”. Perché?

Pubblicato il 11 Agosto, 2020

Bisogna specificare subito che la Cosmari, l’azienda per lo smaltimento rifiuti e servizi d’igiene ambientale partecipata dai Comuni maceratesi, è sempre sotto il mirino di detrattori (numerosi), giudici (pochi giorni fa il direttore generale, Giuseppe Giampaoli, ha ricevuto un avviso garanzia per abuso d’ufficio per gli appalti “sotto soglia” relativi agli acquisti di gasolio, alle manutenzioni, spazzamento stradale e macerie) e scettici (non tutti sono convinti che i servizi erogati siano di grande qualità, anzi).

Insomma, questo essere sempre nel mirino del ciclone non si sa quanto sia strumentale e quanto legittimo. Certo che, a seguito dei recenti fatti, è giusto farsi qualche domanda sull’azienda di oltre cinquecento dipendenti.
La questione principale sarebbe nel settore appalti sotto i due milioni e mezzo di euro (al di sopra di questa cifra, sta la maggior parte degli affari) per i servizi che una volta erano scelti dai Comuni. Qual è il problema?

Lo chiediamo a Simone Cerquetella, della Newpharm di Padova, che nel settore dei servizi d’igiene ambientale è un professionista. “Prima i lavori venivano dati in gara, oggi è automatica la procedura. Perchè tante aziende non possono partecipare e fornire i propri servizi? ​In molte hanno visto diminuire il proprio fatturato. ​​Chi è andato a chiedere alla Cosmari, non ha ​ricevuto risposte​ precise e trasparenti che dovrebbe essere il must di un’azienda pubblica​”.

Cerquetella sottolinea anche altri aspetti di non poco conto: “Qual è la reale qualità dei servizi? I Comuni associati che non sono d’accordo su questi standard dei servizi come possono di fatto agire? Perchè la cittadinanza non viene adeguatamente informata in merito?”.

Il riferimento è all’amianto che era nei camini delle macerie del terremoto di quattro anni fa o alle pompe che spruzzano insetticidi per la città a orari “strani” e senza avvertire​​, attuando un sistema di lotta oramai superato​, forse ​non più al passo con le attuali conoscenze​, ma anche alla “scarsa attenzione alla sostenibilità ambientale. Regioni ‘virtuose’ come l’Emilia Romagna che, con ordinanze precise, hanno coinvolto i cittadini nelle operazioni​” aggiunge Cerquetella.​
E’ evidente che gare anche per importi minori garantirebbero un po’ più di trasparenza. E anche qualche informazione in più. Quello che sappiamo ad oggi è che i Comuni hanno comunque confermato la fiducia al direttore generale e lanciato nell’occasione qualche frecciatina alla magistratura, rea di colpire e fallire la mira talvolta​.

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