Pubblicato il 13 Agosto, 2020
Dopo la riunione straordinaria Governo-Regioni di ieri pomeriggio, nuove misure di prevenzione per arginare il contagio. Lo scrimine è sempre la distanza: ove non sia possibile mantenerla le protezioni sono obbligatorie
Si inceppa sulle discoteche l’accordo Governo-Regioni sulle misure di sicurezza. C’è chi preme per la chiusura, chi invece tutela i gestori, che perderebbero un’intera stagione, per di più all’aperto. Sicché la serata di trattative si conclude con un compromesso: i locali da ballo restano in funzione, purché gli ospiti indossino la mascherina, trattandosi di luoghi nei quali gli assembramenti sono inevitabili.
Dunque a partire da oggi, il giro di vite riguarda anche la Puglia, nonostante qui non si sia registrato neanche “un caso di Covid legato alle discoteche”. Bisogna stare attenti comunque, avverte il governatore Emiliano, “il virus sta riprendendo a circolare specialmente tra i giovani rientrati dalle vacanze all’estero e quindi dobbiamo prevedere ogni scenario”.
E’ così che nella notte una nuova ordinanza stabilisce che “gli utenti di discoteche, sale da ballo e locali assimilati hanno l’obbligo di usare protezioni delle vie respiratorie (mascherine con le caratteristiche di cui all’art.1 co.2) sempre, anche all’aperto, laddove non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di 2 metri sulla pista da ballo e di 1 metro nelle altre zone dei locali”.
La responsabilità in caso di infrazione, è esclusivamente personale. In capo ai gestori ricade infatti esclusivamente l’obbligo di monitorare la temperatura corporea degli utenti all’ingresso, oltre che di fornire adeguata informazione sulle norme di sicurezza, “sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto, incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione”.
Ma ce n’è anche per chi non balla. Da oggi, 13 agosto, è infatti obbligatorio per tutti i pugliesi l’uso della mascherina anche all’aperto quando “a causa di particolari situazioni, anche collegate al maggiore afflusso di persone e turisti, non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro”.
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