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Sul fondo dei mari di mascherina si può morire: storia (e video) di un pesce fortunato

Pubblicato il 14 Agosto, 2020

Di mascherina si può vivere, ma anche morire. L’allarme cresce in tutto il mondo, per la enorme mole di rifiuti generata dalle norme di sicurezza anti-Covid. Mascherine e guanti sono diventati ospiti abituali delle strade e quindi anche di mari e oceani, dove i rifiuti non smaltiti correttamente vanno inevitabilmente a finire.

Ma questa è la storia di un pesce fortunato. Una signora, in spiaggia, si accorge della sua presenza fra gli scogli e riesce a sottrarlo a quella prigione naturale dalla quale non riusciva a venir fuori perché letteralmente imbrigliato in una mascherina chirurgica.

Prima una tartaruga con una cannuccia nel naso, poi una balena piena di buste di plastica nello stomaco. Ora un pesce intrappolato in una mascherina. Tanti, troppi animali muoiono per colpa del nostro inquinamento. Quello che getti a terra finisce nei mari, rifletti!

Pubblicato da Plastic Free su Venerdì 14 agosto 2020

“Prima una tartaruga con una cannuccia nel naso, poi una balena piena di buste di plastica nello stomaco. Ora un pesce intrappolato in una mascherina. Tanti, troppi animali muoiono per colpa del nostro inquinamento. Quello che getti a terra finisce nei mari, rifletti!”, scrivono con enfasi i volontari di Plastic Free sulla loro pagina Fb, commentando il video che da atto del salvataggio del povero animale.

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