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Parma, il garante dei detenuti in Via Burla: “Ecco le criticità del carcere”

Pubblicato il 16 Agosto, 2020

Il Garante dei detenuti del Comune di Parma ha visitata il penitenziario di via Burla nella giornata di sabato 15 agosto. Le principali criticità registrate da Roberto Cavalieri sono relative al sovraffollamento, alla mancanza di personale della polizia Penitenziaria e la presenza di eventi critici e autolesionistici da parte dei detenuti.

“Il Garante ha visitato – si legge in una nota – ha visitato le sezioni di isolamento, il reparto di transito, il centro clinico, la sezione paraplegici e la sezione nuovi giunti detenuti comuni in isolamento sanitario preventivo degli Istituti penitenziari. Alla data di oggi sono presenti 625 detenuti: 315 detenuti comuni, 203 detenuti di alta sicurezza, 40 detenuti ex vertici dei cartelli mafiosi e 67 detenuti sottoposti al regime del 41 bis. Considerevole il numero dei detenuti ergastolani che ammontano a 127 pari al 20% dei reclusi.

51 sono i detenuti collocati nelle sezioni di interesse della visita del Garante ma si contano purtroppo 130 detenuti assegnati dagli uffici centrali dell’Amministrazione penitenziaria al carcere di Parma per la presenza di un centro clinico che però si trovano in celle ordinarie. Le durate delle collocazioni nel centro clinico oltrepassano i 18 mesi di media, un detenuto è presente da 5 anni, quando la funzione del reparto è quella di offrire un’alta intensità assistenziale per poi dimettere i detenuti che dovrebbero rientrare nel carcere di provenienza. La sezione paraplegici conta invece 9 detenuti.

La popolazione detenuta si caratterizza anche per altri dati importanti che connotano la struttura di Parma come complessa e critica: 36 detenuti sono costretti all’uso della carrozzina per deambulare e 50 sono non autosufficienti. Per ciascun detenuto recluso a Parma sono state diagnosticate in media dalle 4 o alle 5 patologie.

Le sezioni per l’accoglienza dei detenuti nuovi giunti in isolamento precauzionale per l’emergenza Covid sono apparse adeguate con celle occupate un solo detenuto. Preoccupa invece la registrazione dell’arrivo di un significativo numero di detenuti dei circuiti di alta sicurezza dagli istituti di Voghera, San Gimignano e della Sardegna che rendono decisamente critica la situazione sotto il profilo della collocazione nelle celle.

Ridotto il numero dei detenuti in isolamento disciplinare, 4 detenuti di cui uno sottoposto all’art 14 bis O.P. ovvero di sorveglianza particolare in quanto attore di disordini nel carcere di Opera. Nonostante il notevole carico di criticità del carcere di Parma, amplificate anche dalla cronica mancanza di personale della Polizia penitenziaria e dell’Area trattamentale, si registra una contrazione degli eventi critici rispetto allo scorso anno ed in particolare per quello che riguarda i fenomeni autoaggressivi possibile effetto delle azioni di prevenzione e presidio realizzato dagli operatori penitenziari quali gli educatori e la Polizia penitenziaria. Infine il Garante segnala la necessità di mettere in atto procedure e modalità di lavoro che permettano ai detenuti con patologie e/o disabili di accedere alle attività trattamentali e che queste siano progettate per rispondere ai bisogni di persone che sono portatrici di disabilità e altri tipi di deficit psico-fisici.

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