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Verona, sindaco Sboarina: “Monitoreremo l’uso serale delle mascherine”

Pubblicato il 17 Agosto, 2020

A Verona è già partito il controllo sui viaggiatori in arrivo da Spagna, Grecia, Malta e Croazia. Per tutti, infatti è previsto il tampone obbligatorio effettuato dall’Ulss 9 Scaligera.  

L’evoluzione nel livello dei contagi, con aumenti anche a Verona, riaccende l’attenzione sui protocolli sicurezza da mantenere, soprattutto per quanto riguarda il distanziamento sociale e la mascherina, da indossare sempre negli spazi chiusi e, in caso di situazioni di assembramento, anche all’aperto. La vita notturna, svolta in luoghi pubblici e privati particolarmente affollati, e le Case di riposo sono gli aspetti su cui si concentra l’attenzione. 

Vita notturna. Di competenza della Prefettura il controllo sull’applicazione delle direttive ministeriali, attraverso il coordinamento delle forze dell’ordine. Da giugno, con la fase della ripartenza, le verifiche sono state costanti, con una particolare attenzione ai luoghi del centro ritenuti più a rischio assembramenti, in particolare nelle ore serali e notturne.
Da parte del Comune è stato prorogato fino al 7 settembre il divieto di consumo alcolici sul suolo pubblico dopo la mezzanotte. Il provvedimento, entrato in vigore lo scorso 10 luglio, punta a limitare il generarsi di assembramenti di persone, alla sera e di notte, soprattutto in vie e piazze della città.

Case di riposo. Sono le comunità chiuse che più hanno bisogno di tutela per la presenza di soggetti fragili. Gli anziani vanno protetti dalla nuova presenza del virus soprattutto per il rischio di persone positive asintomatiche. Per questo motivo, a Ferragosto il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria locale, si è recato in visita al Centro residenziale comunale Casa Serena, per verificare la corretta applicazione dei protocolli e lo stato di benessere degli ospiti e degli operatori che ci lavorano. 

“I nuovi divieti ministeriali a Verona non comportano nessuna procedura in più visto che i controlli nelle zone a rischio sono attivati da mesi su disposizione del Prefetto – ha detto il sindaco Federico Sboarina – C’è stato il costante monitoraggio del territorio e il limitare, in particolare nelle ore serali e notturne, di situazioni di assembramento in vie e piazze della città. Adesso la vigilanza riguarderà anche l’obbligo serale delle mascherine disposto dalla nuova ordinanza ministeriale, che non brilla per chiarezza. Ci vorrebbe infatti la ‘sfera di cristallo’ perché ciascuno sappia quando metterla e quando potrebbe non essere obbligatorio. L’unica cosa certa è che la mascherina serve e va portata come barriera contro il contagio, per tutelare la salute personale e quella pubblica bastano piccoli e semplici accorgimenti. Non mi stancherò mai di dirlo, una prevenzione efficace passa attraverso un gioco di squadra che ci vede tutti coinvolti. C’è bisogno di maggiore attenzione da parte dei cittadini e del loro senso di responsabilità, rispettiamo appieno le misure imposte per limitare la diffusione del contagio e tutelare la salute di tutti.
Con l’aumentare dei contagi e della presenza di tanti soggetti asintomatici, il mio pensiero è stato immediatamente rivolto a tutti gli ospiti delle case di riposo. Si tratta dei nostri cittadini più a rischio e, per i quali, l’attivazione di un efficiente piano di sicurezza rappresenta la principale difesa contro il virus. Comprendo le difficoltà e i disagi attraversati da tante famiglie, che non riescono ancora ad incontrare i propri genitori e nonni, e degli stessi anziani privati della visita dei familiari. ”.

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