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Zaia: “Il virus c’è. Vacanzieri siate prudenti”

Pubblicato il 17 Agosto, 2020

“Oggi abbiamo 65 sintomatici su 6.394 isolati, ovvero l’1,02%. Vuol dire che se ho 1000 persone chiuse in casa, una può essere sintomatica. Le percentuali sono basse. Cosa è cambiato allora? Ci sono tanti asintomatici”. Lo ha detto oggi Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, durante la conferenza stampa presso la sede della protezione civile a Marghera. “I positivi sono 1.634 sui 6.394 in isolamento, quindi il 25.5%. In terapia intensiva ci sono solo 5 pazienti. I i sintomatici sono solo il 3,98% dei positivi e addirittura lo 1,02% degli isolati”.

“Ogni positivo che trovo, quindi, ne devo isolare 3 che non sono positivi”, ha continuato Zaia. “Tra i positivi, la percentuale di sintomatici è del 3.98%. Ogni mille positivi ce ne sono 3 di sintomatici, con tutte le gradualità . Ovviamente non sono sintomatici gravi. Quindi il virus c’è ancora. Sappiamo che il virus c’è per un suo ingresso da fuori. Oggi abbiamo il fenomeno dell’asintomatico, sui cui si apre un dibattito scientifico. C’è chi dice che la carica virale non è la stessa per ciascun asintomatico. Abbiamo congiunti, di cui uno positivo, che non si infettano. Non possiamo abbassare la guardia. Su 13.866 tamponi fatti, 37 positivi sono vacanzieri, ovvero il 2,6 per mille. Sono percentuali basse, ma è un lavoro che va fatto. Faccio un appello a tutti i vacanzieri: siate prudenti. Noi aumenteremo la macchina del testing. Il tampone rapido che è stato presentato qui, è stato validato dal governo. Noi ne abbiamo 10mila che arrivano domani. Se avessi avuto meno dibattito in queste settimane, oggi saremo più pronti. Questa settimana abbiamo usato tamponi classici che non danno esito immediato”. 

“Io non farò nessun provvedimento restrittivo riguardo quanto deciso dal governo”, ha detto Zaia parlando della chiusura delle discoteche e dell’obbligo della mascherina dalle 18 alle 6. “Per me è sufficiente così. Noi sulle spiagge veneziane facciamo 32 milioni di presenze sotto l’ombrellone. Come facciamo ad intercettare i giovani nelle situazioni di assembramento? Mi aspetto dal governo provvedimenti più stringenti riguardo chi arriva dall’estero. Chi entra nei nostri territori deve essere testato. Non è questione di religione o colore della pelle, ma un fatto di sanità”.

“Invito gli scienziati a mettersi d’accordo tra di loro, di chiudersi in una stanza e stabilire linee guida coerenti, per agevolare anche noi cittadini”, ha concluso Zaia.

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