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Pineta Sacchetti, fatale l’ultimo saluto ad un caro amico, i poliziotti si fingono familiari di altri defunti e lo arrestano, doveva scontare una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione

Hanno aspettato il momento più opportuno per arrestarlo e non prima di essersi sincerati che il 31enne, presente all’interno della camera mortuaria dell’ospedale, fosse proprio H.M., originario di Genova e destinatario di un ordine di esecuzione emesso dall’Ufficio Esecuzioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Velletri per l’espiazione di una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione.

Pubblicato il 18 Agosto, 2020

Hanno aspettato il momento più opportuno per arrestarlo e non prima di essersi sincerati che il 31enne, presente all’interno della camera mortuaria dell’ospedale, fosse proprio H.M., originario di Genova e destinatario di un ordine di esecuzione emesso dall’Ufficio Esecuzioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Velletri per l’espiazione di una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione.

Non avendo un domicilio, un indirizzo di residenza né una stabile dimora dove rintracciarlo, gli agenti del commissariato Casilino diretto da Michele Peloso, saputo della morte di un  caro amico del ricercato e che lo stesso si trovava presso la camera mortuaria di uno noto nosocomio nella zona nord della capitale, lo hanno aspettato lì confondendosi fra i familiari di altri defunti.

Sebbene l’uomo ad un tratto abbia intuito la presenza dei poliziotti e con la complicità di altre persone abbia tentato di sottrarsi all’arresto, è stato trovato poco dopo dagli agenti in un parcheggio, nascosto dietro un muro.

Bloccato è stato associato presso il carcere di Rebibbia.

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