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Vaccino contro il Coronavirus: mondo al lavoro (ma i ricercatori sono legati alla propria bandiera)

Vaccino contro il Coronavirus: mondo al lavoro (ma i ricercatori sono legati alla propria bandiera)

Pubblicato il 18 Agosto, 2020

Vaccino contro il Coronavirus: dimostra che il nazionalismo non è tramontato, mentre i gruppi dei ricercatori non dimenticano la bandiera e puntano al brevetto. Chi viene vaccinato sarà esposto ad un antigene che non causerà la malattia: esso determinerà una risposta immunitaria. Quest’ultima può bloccare o uccidere il virus, se il vaccinato viene infettato. A oggi, si riscontrano otto tipi di vaccino contro il Coronavirus in fase di sperimentazione, basati su diversi virus o parti virali.

Vaccino contro il Coronavirus: l’Inno alla gioia

L’Europa ha tre vaccini. In Italia ci sono il vaccino messo a punto dall’azienda biotech italiana Reithera di Castel Romano con la tedesca Leukocare e la belga Univercells e quello realizzato dell’università di Oxford con l’azienda AstraZeneca. Le dosi sono prodotte in Italia dalla Irbm di Pomezia.

Vaccino contro il Coronavirus: occhi a mandorla

La Cina ha dato la sua prima approvazione a un possibile vaccino contro il Covid-19: è l’Ad5-nCoV, sviluppato da CanSino Biologics con l’Istituto di biotecnologia dell’Accademia delle scienze mediche militari. Il via libera spiana la strada alla possibile produzione di massa in tempi rapidi nel caso di un ritorno della pandemia, ha spiegato precisato la China National Intellectual Property Administration, citata dal network statale Cctv.

Vaccino contro il Coronavirus: madre Russia

La Russia ha dichiarato di aver prodotto il primo lotto del suo vaccino contro il Coronavirus. Secondo gli scienziati e dall’Organizzazione mondiale della sanità, è ancora necessario un rigoroso controllo di sicurezza. Putin ha fatto inoculare il vaccino ad una delle sue figlie, anche se gli studi clinici non erano ancora stati completati. Il vaccino russo, battezzato Sputnik V dal nome del primo satellite di epoca sovietica lanciato nello spazio nel 1957, è stato sviluppato dall’istituto di ricerca Gamaleya di Mosca, in coordinamento con il ministero della Difesa russo. La Russia ha affermato che la produzione del vaccino su scala industriale è prevista a partire da settembre. Entro dicembre o gennaio prevede di produrre 5 milioni di dosi al mese.

Due vaccini sono stati sviluppati in India: sono in via di sperimentazione clinica. (fonte: Ansa)

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