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Perdonanza 2020, 726esima edizione: domani la sosta a Centurelli, "crocevia" di due patrimoni Unesco

Perdonanza 2020, 726esima edizione: domani la sosta a Centurelli, “crocevia” di due patrimoni Unesco

Pubblicato il 19 Agosto, 2020

Il Fuoco del Morrone ripartirà domattina alle 11 da Fontecchio, dove approderà stasera alle 21 al termine del quarto giorno di cammino. Alle 12.30 è prevista la sosta al Castello di Fagnano, da dove, dopo la cerimonia religiosa e i saluti delle autorità, ricomincerà il percorso verso Ripa di Fagnano. Qui, alle 16, sarà portata verso la chiesa di Sant’Antonio Abate. Alle 17.30 il Fuoco del Morrone farà una breve sosta alla chiesa della Madonna dell’Arco di Civitaretenga, prima di ripartire e di concludere il suo cammino di domani alla Chiesa Celestiniana di Santa Maria di Centurelli (nella foto) a Caporciano, intorno alle 18.30.

Il Movimento Celestiniano, che organizza il percorso della fiaccola, ricorda che le autorità civili, religiose e i cittadini di Caporciano, Prata d’Ansidonia, Tussio, San Pio delle Camere e Navelli sono invitati proprio a Centurelli. Una tappa dai profondi significati, in quanto l’edificio di culto ha costituito, in passato, un importante snodo tra due tratturi aquilani, il tratturo magno e quello di Centurelli-Montesecco. In sostanza, la chiesa di Centurelli diventerà domani una sorta di crocevia di due Patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco, la Perdonanza e la Transumanza, entrambi insigniti di questo riconoscimento a dicembre scorso a Bogotà. A Centurelli sono previste le cerimonie religiose e civili.

Il Fuoco del Morrone è partito domenica 16 agosto dall’Eremo di Sant’Onofrio (Sulmona) per raggiungere L’Aquila il 23 agosto, quando sarà consegnata nelle mani del sindaco Pierluigi Biondi che, al piazzale di Collemaggio, accenderà il tripode della pace, dando il via alle celebrazioni della 726esima Perdonanza celestiniana. Il tragitto del Fuoco ripercorre l’itinerario che l’eremita Pietro Angelerio affrontò dalla badia morronese, alla fine di agosto del 1294, per arrivare all’Aquila e vestire le insegne da Papa (con il nome di Celestino V), dopo la proclamazione avvenuta nel conclave di Perugia del 5 luglio.

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