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Francofonte, sequestrata piantagione di canapa, arrestato responsabile

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno sottoposto a sequestro a Francofonte (SR) una piantagione di canapa indiana con elevato potenziale stupefacente e tratto in arresto il quarantatreenne francofontese G.V., responsabile della illecita coltivazione.

Pubblicato il 25 Agosto, 2020

I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno sottoposto a sequestro a Francofonte (SR) una piantagione di canapa indiana con elevato potenziale stupefacente e tratto in arresto il quarantatreenne francofontese G.V., responsabile della illecita coltivazione.

L’attività d’indagine, svolta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, ha preso spunto da alcune segnalazioni che hanno poi trovato effettivo riscontro nel corso di attente perlustrazioni, anche in orario notturno, dell’impervio territorio.

Veniva quindi individuato il fondo agricolo, perfettamente attrezzato anche con sistema irriguo e curato in maniera professionale, ove erano tenute a dimora oltre 700 piante di canapa indiana giunte a maturazione e pronte per la raccolta.

Gli appostamenti dei militari nelle vicinanze della piantagione, permettevano altresì di individuare e trarre in arresto in flagranza di reato il responsabile della coltivazione, messo ora a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

La canapa sottoposta a sequestro è del tipo “orange bud, sostanza caratterizzata da un odore particolarmente intenso e da un’elevata concentrazione di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) – il principio attivo della cannabis -, ed al dettaglio avrebbe fruttato al responsabile fino a 500.000 Euro. Le piante saranno ora sottoposte ad analisi tecnico-scientifiche per accertare l’effettiva concentrazione di THC, che nel caso specifico può raggiungere anche la considerevole percentuale del 16,5%, circa 4 volte la concentrazione media nella cannabis.

L’attività dei Finanzieri di Catania ha oggi consentito di togliere dall’illecito mercato dello spaccio e del consumo di stupefacenti una sostanza che, oltre ad arricchire le associazioni criminali, avrebbe potuto causare gravi conseguenze alla salute degli assuntori.

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