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Covid, l’Ucraina chiude le frontiere. Crescono i contagi in Francia

Covid, l’Ucraina chiude le frontiere. Crescono i contagi in Francia

Pubblicato il 26 Agosto, 2020

Rallenta la pandemia (tranne nel Sud-est asiatico e nel Mediterraneo orientale). A dirlo è L’Organizzazione Mondiale della Sanità, dati alla mano: meno 5% di nuovi casi e meno 12% di vittime.

Straordinarie misure di contenimento negli Stati Uniti, tra i Paesi più colpiti dal virus. A Sacramento, In California, le autorità verseranno addirittura mille dollari – equivalenti a 14 giorni di paga a 12,50 dollari all’ora – ai lavoratori positivi che rimarranno a casa, evitando in questa maniera nuovi contagi.

Quarantena obbligatoria per chi rientra in Germania dai Paesi a rischio e altre misure restrittive sono state prese dal Governo tedesco dopo il deciso aumento dei casi: duemila sabato scorso, 1576 ieri.

In Brasile 1271 morti ieri e 43134 nuovi contagi, che porta il numero complessivo a quasi 4 milioni. Le vittime dall’inizio della pandemia sono 116 mila con un tasso di letalità molto alto, pari al 3,2%.

Anche la Francia ha paura. Nelle ultime 24 ore 3304 nuovi positivi, un bel balzo in avanti da lunedì quando il numero si è attestato a 1955. A Marsiglia è obbligatoria la mascherina e bar e ristoranti sono chiusi dalle 23.

L’Ucraina ha chiuso da oggi le frontiere del Paese per un mese. Il Perù ha raggiunto i 600 mila contagi, quasi stessi numeri per Messico e Colombia. Con il 10% della popolazione mondiale, l’America latina conta metà delle vittime nell’ultimo periodo di pandemia. Le ragioni sono semplici: il virus colpisce le fasce più povere, quelle impossibilitate, per via del lavoro e della sopravvivenza, a rispettare le restrizioni.

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