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Scuola – Vertice governo-regioni, Bonaccini: alcune questioni preliminari da risolvere, si rischia il caos

Pubblicato il 26 Agosto, 2020

Roma – Scuole, ripartire in sicurezza il 14 settembre: segnali di intesa tra il governo ed i governatori, ma la strada per l’intesa appare ancora in salita. In tarda mattinata è terminato il vertice tra il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ed i ministri interessati, il commissario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, per lavorare alla stesura di un protocollo condiviso ed applicabile su tutto il territorio nazionale.

Da una parte, Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, ha recepito la relazione tecnica elaborata dall’Istituto superiore di sanità, ma – dall’altra – a margine dell’incontro ha manifestato ancora numerose perplessità intorno ad alcune questioni preliminari e fondamentali, che devono essere risolte prima del 14 settembre. La convocazione della conferenza Stato-Regioni, fissata per domani mattina, potrebbe aggiungere ulteriori tasselli all’accordo complessivo.

Il nodo più difficile da sciogliere riguarda l’organizzazione del trasporto pubblico degli alunni: Bonaccini ha ribadito che le indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico, relative al mantenimento del distanziamento sociale di un metro da un passeggero all’altro, non è una misura praticabile perché significherebbe lasciare a terra la metà degli studenti. Occorre rivedere i limiti di capienza sui bus. Il governatore ha chiesto maggiori chiarimenti sui tempi di consegna dei banchi e sulle modalità utilizzate per l’assegnazione ad ogni regione, perché si rischia di restare senza banchi in pieno anno scolastico ed ha chiesto garanzie sul piano delle assunzioni del personale, in base a quanto stabilito con il decreto agosto.

Dal governo è giunta la risposta: entro il 28 agosto inizierà la consegna dei banchi, mentre è già in corso la distribuzione del gel e delle mascherine in tutti gli edifici scolastici. Relativamente alle assunzioni, il Capo del governo avrebbe assicurato l’impegno per assumere settantamila operatori scolastici, tra personale docente e non docente.

Sulla fornitura dei banchi impazzano le polemiche perché, al di là di quanto affermato nella riunione di oggi, i banchi, circa due milioni, potrebbero essere distribuiti solo a partire dal giorno 8 settembre, in grave ritardo rispetto al cronoprogramma.

Restano anche le perplessità manifestate da ultimi governatori, come quelle espresse da Vincenzo De Luca, che ritiene opportuno misurare la temperatura corporea agli alunni all’ingresso a scuola – non a casa – ed ha provveduto ad acquistare i termo scanner per consegnarli in dotazione agli istituti scolastici. Continua infine, ad allungarsi la lista dei sindaci che ritengono opportuno far slittare la ripresa delle attività, di competenza comunale, dopo la chiusura dei seggi elettorali.

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