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Covid e scuola, tutte le risposte concrete alle domande dei genitori

Pubblicato il 27 Agosto, 2020

Mancano meno di tre settimane al rientro in classe ma i dubbi sono ancora molti. Le famiglie hanno bisogno di risposte concrete e quindi cerchiamo di fare chiarezza.
Bisogna misurare la febbre ai figli ogni mattina?
Sì. Sarà compito dei genitori controllare che la temperatura dei figli non superi i 37,5° C e in caso ci sia bisogna chiamare il pediatra o medico di famiglia, che fornirà le indicazioni del caso. Se si tratta di semplice febbre stagionale o dovuta non a Covid, dopo tre giorni con temperatura sotto i 37,5° C si potrà tornare in classe. Altrimenti il medico procederà con la richiesta di tampone.
Cosa succede se lo studente sta male a scuola?
Lo studente dovrà uscire dalla classe e accedere con un accompagnatore ad una stanza dedicata all’isolamento che d’ora in poi ogni scuola dovrà avere. Nella stanza aspetterà indossando la mascherina l’arrivo dei genitori , ma il tampone non sarà fatto a scuola, perchè spetta solo ai medici di famiglia e pediatri
Se c’è un focolaio nella classe può stare a casa la classe o potrebbe chiudere l’intera scuola?
Nel caso di un alunno o studente positivo si ricostruirà la catena dei contatti. A questo proposito è prevista la creazione di un registro dei contatti tra studenti e/o personale di classi diverse per facilitare l’individuazione dei contatti, in caso di contagi.
Il Dipartimento per la Prevenzione valuterà che misure adottare, compresa la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti o arrivare alla chiusura della scuola, che non è automatica. Spetta invece all’istituto una sanificazione straordinaria.
Si deve indossare la mascherina in classe e nella scuola ?
Le ultime indicazioni dicono di renderla obbligatoria solo qualora non si possa garantire il distanziamento minimo tra gli studenti che è di un metro calcolato tra la posizione di uno studente seduto al banco e l’altro, e in tutte le situazioni di possibile aggregazione: ricreazione, entrata e uscita, o negli spostamenti tra un’aula e l’altra o per andare in mensa. Non va indossata durante le interrogazioni e né può essere obbligatoria per studenti con problemi psicologici o neurologici
I genitori devono dare ai figli il gel disinfettante da portare a scuola?
No. La scuola fornisce sia mascherine e che gel disinfettante
Quali sono le modalità di entrata e uscita?
Scopo principale è quello di evitare assembramenti parola d’ordine quindi entrate e uscite scaglionate. Da sciogliere però due nodi importanti: come conciliare le entrate con gli orari degli eventuali scuolabus, dall’altra come permettere ai con genitori con più figli, di accompagnarli in orari differenti.Soluzioni che deve trovare ogni singola scuola accordandosi con il trasporto pubblico
Ci saranno gli scuolabus?
Sì con obbligo di distanziamento e della mascherina a bordo tranne i bambini sotto i 6 e chi ha disabilità ma il decreto del sette agosto ha consentendo la capienza massima nel caso di tragitto purchè non superiore ai 15 minuti. A livello locale, si lavora con gli enti di trasporto e i Comuni per la differenziazione degli orari scolastici, e anche per far combaciare gli orari dei mezzi di trasporto pubblico con quelli di entrata e uscita, e ottenere eventualmente un maggior numero di mezzi per poter garantire il distanziamento a bordo.
Dove si farà lezione?
Se le aule non garantissero il distanziamento, le lezioni potranno tenersi anche palestre o biblioteche della scuola o anche all’esterno come teatri e biblioteche pubbliche. Il ministero dell’Istruzione ha anche autorizzato l’installazione di tensostrutture, fruibili a patto che le condizioni meteo lo consentano, e ha esortato a sottoscrivere patti con la comunità e gli enti locali per individuare spazi idonei se le capienze non dovessero consentire il distanziamento. Sono stati stanziati 330 milioni di euro per la cosiddetta edilizia “leggera”, compreso l’acquisto di arredi “salva spazio” e interventi di ristrutturazione. Secondo gli ultimi dati dell’Associazione Nazionale Presidi, però, mancano ancora 20 mila aule.
E prevista la didattica a distanza?
La didattica al momento è “in presenza”, ma naturalmente potrà essere ripresa a distanza se si rende necessaria la chiusura della scuola o la sospensione delle lezioni. Va detto per che alcune scuole secondarie è prevista anche la didattica a distanza ad integrazione delle lezioni in presenza.
Si faranno meno ore di lezione e ci sarà il tempo pieno?
Il numero di ore minime di lezione annuali resta quello di sempre. In caso di secondo lockdown, però, le linee guida prevedono due casistiche. Se la classe sarà divisa in due gruppi, entrambi rispetteranno gli stessi orari, Se invece tutta la classe tornasse alla didattica a distanza saranno previste quote orarie settimanali minime di lezione. Il tempo pieno ci sarà esattamente come prima prima del lockdown
Come funzionerà la mensa?
Se non fosse possibile rispettare il distanziamento minimo ci si organizzerà per turni senza sforare l’orario adatto al pranzo ma se questo comportasse il pranzo troppo presto o troppo tardi i singoli istituti potranno chiedere l’autorizzazione alla Asl perché gli studenti possano consumare il pasto un pasto confezionato singolarmente, (come in aereo) in classe al proprio banco
Cosa succede se si ammalano gli insegnanti?
Sono previste supplenze “rapide”, in modo da non lasciare scoperte le cattedre, ma molte scuole si sono già organizzate anche richiamando ex docenti.

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