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Claudio Fava (dalla sua pagina Facebook).

600mila euro a Dolce&Gabbana per promuovere la Sicilia: l’attacco di Fava

Pubblicato il 30 Agosto, 2020

600mila euro a Dolce&Gabbana per promuovere la Sicilia. Claudio Fava, eletto all’Assemblea regionale con la lista “Cento Passi per la Sicilia”, scrive su Facebook e non usa parole diplomatiche sulla recente operazione d’immagine regionale: «Dunque il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha elargito 600 mila euro a Dolce & Gabbana per rilanciare l’immagine della Sicilia “attraverso la promozione della nuova linea dei due stilisti ispirata ai decori tipici dei carretti siciliani”. I carretti siciliani, signori!, 600 mila euro – senza bando pubblico – bruciati per cinque serate in piazza (con pubblico solo siciliano) tra folklore, ricotta salata e dolcetti di mandorla. Ritorno d’immagine: zero».

Claudio Fava da una sua pagina Facebook

«Con i teatri fermi da sei mesi, con centinaia di attrici e attori a casa senza guadagnare un soldo, con le sale vuote e le compagnie ferme, dilapidare in questo modo seicentomila euro per farne un gentile omaggio a Dolce & Gabbana non è solo un crimine: è una solenne cazzata», è il commento lapidario del presidente della Commissione regionale antimafia all’Ars (Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia), oltre che giornalista, scrittore e sceneggiatore.

La Regione Siciliana ha scelto Dolce&Gabbana per la direzione creativa di un programma mirato alla promozione e alla valorizzazione dell’Isola. A inaugurare la collaborazione, il progetto “Cinema all’aperto”: uno schermo itinerante, realizzato in alcune fra le più belle piazze siciliane, con la visione del film “Devotion”, diretto da Giuseppe Tornatore e prodotto da Dolce&Gabbana, con le musiche inedite di Ennio Morricone. «Il genio artistico e creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha contribuito a diffondere nel mondo l’immagine solare e positiva della Sicilia», ha commentato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci in occasione dell’iniziativa. Per Musumeci, «l’originalità e la qualità delle loro creazioni sono il miglior biglietto da visita per una regione in cui natura, colori, profumi, storia e cultura si fondono in un paesaggio talmente affascinante da colpire il cuore e la mente del viaggiatore e stimolare la fantasia di chi ancora non ha visitato questa splendida terra».

Sull’argomento è intervenuto pure il deputato palermitano dei Cinquestelle, Aldo Penna: pur non «entrando nel merito del progetto, sicuramente encomiabile», dichiara che «non si possono accettare scelte politiche che favoriscono solo alcuni, sfavorendo le maestranze locali. Un evento realizzato in sole 6 piazze siciliane, naturalmente per partecipare dovevi essere invitato, imprenditori che si sono pubblicizzati come mecenati, ma con un affidamento diretto, mentre decine di artisti siciliani non hanno potuto lavorare a causa del Covid-19 . Con oltre un miliardo e mezzo di fatturato – sostiene Penna – i due stilisti potevano organizzare l’evento gratis, senza prendere nessun contributo, ma soprattutto potevano risparmiarsi di chiamare il film come una loro borsa. Naturalmente trascurando a parte lo stereotipo carretto e coppola, ma quello è questione di gusti. Non si può tollerare una classe dirigente che si è riempita la bocca di proclami senza dare un reale aiuto agli operatori economici e agli artisti siciliani. Basta parole. Occorrono fatti», è la conclusione del deputato.

Il progetto è difeso invece con orgoglio dalla Giunta Musumeci e si attende una replica alle critiche.

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