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Premio ai costumi Massimo Cantini Parrini al Bif&st di Bari:” Il mio pinocchio ha i colori della terra toscana dell’ottocento”

Pubblicato il 30 Agosto, 2020

Massimo Cantini Parrini è il costumista di “Pinocchio” il film di Matteo Garrone per il quale ha ricevuto ieri il premio Pietro Tosi come miglior costumista nell’ambito del Bif&st, il Bari international film festival. Ospite d’eccezione del festival anche Roberto Benigni, attore non protagonista del film Pinocchio.

“Amo sempre i vestiti che faccio e quelli di Pinocchio li ho amati tutti, perché ognuno ha una sua vita, ma tutti mi hanno fatto impazzire. Dovevamo cercare la chiave per identificare il personaggio, la sua psicologia e attraverso la stoffa animare un corpo” ha dichiarato Cantini Parrini, che si dice “onorato di ricevere un premio intitolato al mio grande maestro e amico Tosi, scomparso l’anno scorso”, spiega come nasce un costume e come è stato “vestire” i personaggi di Pinocchio. “La ricerca della verità ha guidato lo spirito del film – dice – , quindi i macchiaioli, i colori della terra, la Toscana e la povertà di quel momento. Dovevamo trovare una linea estetica che fosse diversa da tutti i Pinocchio rappresentati al cinema e a teatro e l’ispirazione è venuta vedendo le immagini di Chiostri e Mazzanti, i primi illustratori delle novelle di Collodi del 1880. Siamo partiti da lì, è stata la lampadina che acceso le idee di tutti”.

Lavorare ai costumi di Pinocchio “è stato difficile ma bello – aggiunge – , perché sono personaggi antropomorfi, gli esseri umani sono pochissimi, sono tutti animali che parlano e camminano ed è stato bello lavorare sulla fisicità dei corpi”. Cantini Parrini parla anche dei suoi prossimi progetti. “Sto finendo ‘Natale in casa Cupiello’ con la regia di Edoardo De Angelis a Napoli e poi sto lavorando ad un grosso progetto internazionale, americano, di cui ancora non posso parlare”.

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