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Olimpiadi di scacchi trascinate in internet (e influenzate da un black out della connessione)

Pubblicato il 1 Settembre, 2020

Olimpiadi di scacchi: sono state trascinate in internet. Giunte alla 44ma edizione, si sono svolte per la prima volta on line, a causa dell’emergenza Coronavirus. Le squadre in gioco erano equilibrate e il succedersi delle partite a scacchi esaltante: cibo per la mente degli spettatori. Smaterializzare i pezzi, nei programmi, non era sembrato un serio problema agli organizzatori: che cosa, oggi, non si basa sulla Grande Rete? Ma la connessione internet mostra tutta la sua rilevanza proprio quando manca.

Olimpiadi di scacchi: “circostanze eccezionali”

Il world wide web sembra spesso un dato scontato. Ma la realtà è diversa. Un black out nella rete internet indiana ha influenzato marcatamente la competizione e India e Russia sono state dichiarate vincitrici ex aequo: proprio durante la finale, due dei giocatori indiani, Nihal Sarin e Divya Deshmukh, erano stati squalificati per aver superato il tempo massimo consentito per una mossa. Prima di allora, su Chess.com, tre partite erano terminate in parità: il risultato della sfida in corso non era ancora chiaro. La decisione è stata presa dopo il ricorso dell’India. La Giuria internazionale ha esaminato tutte le prove fornite da Chess.com, nonché le informazioni raccolte da altre fonti sull’incidente di Cloudflare, che aveva causato l’interruzione. Mancava un verdetto unanime: il presidente della Federazione internazionale degli Scacchi, Arkady Dvorkovich ha deciso di assegnare medaglie d’oro ad entrambe le squadre.
Anche la squadra armena aveva fatto riscontrare problematiche, nei quarti di finale, ma il ricorso è stato respinto, con il ritiro del team, avvenuto per protesta. L’Italia, per inciso, ha sfiorato la qualificazione alle finali a 12.
Scacchi: nobile gioco, che esercita al fine ragionamento. Ci riporta alle strategie dei regni, con le sue storie medievaleggianti di pedoni, cavalli, re e regine, ogni pezzo con un suo comportamento. In luogo del violento calcolo che caratterizza lo sforzo bellico, una presa en passant, un arrocco, il sacrificio di un pezzo di legno, portano alla vittoria su scala internazionale. E’ proprio come avviene in Wargames, un film del 1983 con la regia di John Badham, nel quale un ragazzo creando un loop nel calcolatore, che gioca alla guerra vera, sventa la fine del mondo, bloccando la corsa agli armamenti:

“Giochiamo alla Guerra Termonucleare Globale.”

“Strano gioco. L’unica mossa vincente è quella di non giocare. Che ne dice di una bella partita a scacchi?”

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