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Arena di Verona: bilancio estivo positivo con 2mila spettatori e incasso di oltre 100mila euro a serata

Pubblicato il 2 Settembre, 2020

Con una media di circa 2.000 spettatori e un incasso medio superiore ai 100.000 euro per ogni serata, l’Arena di Verona si è dimostrata, anche in quest’anno di emergenza sanitaria, il palcoscenico all’aperto più capiente e frequentato del mondo, creando in massima sicurezza un Festival che ha saputo unire princìpi etici e sociali, supporto al territorio, creatività e innovazione artistica. 

11 diverse prime, programmi musicali originali e nuovi per l’Arena, che hanno contribuito, tra tradizione ed innovazione, a coinvolgere nuove fasce di pubblico: 1.600 operatori sanitari nazionali presenti sin dallo spettacolo inaugurale Cuore italiano della musica; la commovente esecuzione del Requiem di Mozart, dedicato alle vittime del Covid, alla presenza dei loro familiari e dei Sindaci della Provincia di Verona in rappresentanza di tutto il territorio, resa possibile grazie al sostegno di Confindustria; l’ampio pubblico di famiglie con bambini accorso per il Gala Rossini; una presenza importante di spettatori stranieri, pari al 40%, che hanno così confermato il loro affetto per l’Arena nonostante le difficoltà del viaggiare, ribadendo la leadership areniana tra i palcoscenici internazionali. 

Grande attesa per il Festival 2021 che, tra vendite e prelazioni di biglietteria, è ampiamente superiore all’andamento storico degli ultimi anni. 

Federico Sboarina, Sindaco e Presidente della Fondazione Arena, ha dichiarato: «Una cosa è certa, per tutto il resto della mia vita non dimenticherò mai questa edizione 2020 del Festival in Arena. La ricorderò come esempio di ciò che significa essere veronesi: rimboccarsi le maniche e lavorare sodo per risolvere i problemi come la questione sulla capienza del teatro, ma anche saper trovare soluzioni innovative e capaci di attirare pubblico in un’estate tanto anomala. Ringrazio tutta la dirigenza e i lavoratori di Fondazione perché hanno saputo concretizzare quella che a maggio sembrava una ‘missione impossibile’. Ma ringrazio anche tutti gli artisti che ci hanno dato fiducia nell’accettare il nostro invito, quando sembrava che nessuno spettacolo dal vivo fosse possibile».  

Le misure eccezionali che l’Italia e il mondo intero si sono trovati ad affrontare nel 2020 hanno infatti spinto a creare una soluzione nuova, unica nel suo genere. «Questo è stato fatto – come afferma Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona – per offrire un’edizione necessariamente nuova e diversa, rispettando tutte le condizioni sanitarie, ma senza rinunciare alla vocazione dello spettacolo vero e proprio, perché l’Arena lo merita, lo meritano i suoi lavoratori e il suo pubblico. Per primi in Italia abbiamo immaginato un Festival nuovo, come non lo si era mai visto in 107 anni di storia, prima che vi fosse una reale previsione sulla possibile riapertura dei teatri. Ed il mio più grande e commosso ringraziamento va ad Ezio Bosso, musicista e amico, cui abbiamo dedicato questo Festival straordinario: lui, che doveva essere sul podio della Nona sinfonia di Beethoven, nelle settimane di stop forzato ci è sempre stato vicino, con una forza d’animo inesausta e propositiva. Anche a lui dobbiamo la creazione di questo palcoscenico centrale con un coro a 360 gradi: un simbolico “abbraccio alle moltitudini”, come recita l’Ode alla gioia di Schiller che avrebbe dovuto dirigere. Come artista ringrazio dal profondo del cuore la generosità di tutti gli artisti che hanno fortemente desiderato stare al fianco dell’Arena di Verona per sostenerla in questo momento di difficoltà, rendendo questo cartellone davvero indimenticabile, aiutandoci ad osare e a pensare ulteriori nuove idee e sorprese per il futuro».

Questo Festival ha visto per la prima volta l’Arena così come costruita dagli antichi Romani, “arredata” con il nuovo palcoscenico centrale per l’Orchestra (625 metri quadrati) e 90 postazioni per altrettanti artisti del Coro che hanno seguito, esaltandola, l’elisse areniana. Dal 25 luglio al 29 agosto il pubblico ha potuto vedere e ascoltare un cast di star mondiali, quasi impossibili da trovare tutte insieme nel panorama dei maggiori teatri internazionali: 10 direttori1 giovane solista di fama internazionale, 57 voci tra le migliori al mondo, di cui ben 12 al proprio debutto nell’anfiteatro veronese tra giovani di talento e grandi artisti affermati finalmente giunti in Arena: 

Rossini
Puccini

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