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Successo di pubblico e critica per “Lucca città di carta”

Pubblicato il 3 Settembre, 2020

In totale sicurezza e nonostante il “nemico” Covid è terminato domenica scorsa il primo Festival ‘Lucca Città di Carta’, al Real Collegio, organizzato dalle associazioni Nati per Scrivere e L’Ordinario. Si sono letteralmente registrate 3.252 presenze, e il clima è stato dei migliori visto il grande entusiasmo dei partecipanti.

“Molti ci chiedevano dei commenti a caldo durante le giornate del Festival, ma noi, a tutti, anche agli amici più stretti che sono venuti a trovarci, abbiamo risposto che avremmo commentato solo dopo la fine. Ora possiamo dirlo: l’impresa – che definiamo ironicamente eroica (perché gli eroi sono altri) – è stata fatta e non era né scontato né facile, raccontano i Direttori del Festival Alessio Del Debbio e Romina Lombardi a poca distanza dalla fine. Questa edizione del Festival, che non sappiamo nemmeno se chiamare la prima o la zero o la bis-zero, vista la doppia riorganizzazione occorsa dopo l’annullamento di aprile, è sicuramente il primo evento grande fatto in tempi di Covid, in spazi anche al chiuso, che è riuscito a mettere insieme molte persone, per l’esattezza 3252 nei tre giorni, in totale sicurezza, dal vivo, e uniti per l’amore per la cultura. La cosa che ci rimarrà impressa di più – aggiungono Del Debbio e Lombardi – forse sono gli occhi lucidi di alcuni visitatori, editori, espositori, nel dirci grazie per essere riusciti finalmente a ritrovarci INSIEME. A loro va tutto il nostro riconoscimento per averci supportato e aiutato nel far sì che tutte le misure di sicurezza venissero rispettate, anche per gli eventi molto frequentati come, tra gli altri, quello con Riccardo Pirrone, social stategist di Taffo Funeral Service”. 

Nel cuore del Festival rimarranno impressi tanti eventi e momenti; tra i più emozionanti c’è sicuramente la mattinata di premiazione dei tre concorsi abbinati al Festival, a cui hanno preso parte aspiranti scrittori, fotografi e gli studenti delle scuole Liceo Classico di Viareggio e Istituto Fermi di Lucca. Di quest’ultimo complesso ben 30 ragazzi hanno anche fatto parte dello staff festival, accogliendo il pubblico e aiutando gli organizzatori nei tre giorni, sempre con un sorriso dietro alla mascherina e con educazione. Anche questo ha contribuito a creare quell’atmosfera di intimità e di umanità che in molti hanno dichiarato di aver avvertito alla manifestazione.

Quasi 100 gli eventi nella tre-giorni a ingresso gratuito che, forse, tornerà presto. “Non ci sbilanciamo ancora, dobbiamo tirare tutte le somme, incontrare i nostri partner, raccoglie altre impressioni, esaminare gli errori e le sbavature che sicuramente ci sono state e di cui, nel caso, ci scusiamo. Però, in effetti, ieri abbiamo già fatto una prima riunione, un sopralluogo e non abbiamo ancora dormito 7 ore di fila. Siamo recidivi a quanto pare”, concludono scherzando.

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