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borgo trento verona

Citrobacter, l’AOUI sospende 3 direttori. Cobello: “nei biberon acqua minerale da bottiglia e non da rubinetto”

Pubblicato il 5 Settembre, 2020

La Direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUI) sospende tre direttori dopo le rivelazioni contenute nella relazione della commissione ispettiva voluta da Luca Zaia per far luce sulla morte di 4 bambini all’Ospedale di Borgo Trento a causa del Citrobacter.

In una nota inviata alle 23.30 del 4 settembre, l’AOUI ha informato che “a seguito delle risultanze della relazione della Commissione Ispettiva Regionale in merito alla vicenda Citrobacter dell’Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento, a partire dal giorno sabato 5 settembre 2020 vengono sospesi in via cautelare secondo condizioni contrattuali:

  • Dott.ssa Chiara Bovo – Direttore Sanitario AOUI Verona
  • Dott.ssa Giovanna Ghirlanda – Direttore Medico Ospedaliero AOUI Verona
  • Dott. Paolo Biban – Direttore UOC Pediatria ad indirizzo critico AOUI Verona

Come richiesto da Luca Zaia, il direttore generale dell’AOUI ha inviato la relazione interna con le contro-deduzioni relative al caso Citrobacter.

Nella relazione firmata da Francesco Cobello, si legge che “alla luce di quanto erroneamente riportato sulla stampa locale e nazionale si sottolinea che in AOUI viene utilizzato quasi esclusivamente latte già fornito dalle aziende produttrici in forma liquida, per il quale non viene richiesta alcuna manipolazione da parte degli operatori e solo occasionalmente si utilizza latte in polvere reidratato per particolari esigenze del neonato: in questo caso non viene utilizzata acqua potabile presa dal rubinetto ma acqua minerale in bottiglia“.

Cobello prosegue: “A partire dal 11.6 sono stati sospesi i parti presso l’ospedale donna-bambino ad eccezione degli eventuali casi di emergenza/urgenza non trasportabili. Durante tale chiusura, la Direzione strategica ha deciso di effettuare una ampia revisione ambientale su qualsiasi ipotesi di sorgenti ambientali di citrobacter, e cioè acqua, aria e superfici, anche se in precedenza si rievidenzia che erano stati eseguiti importanti interventi di sanificazione ambientale. Per quanto attiene alla rete idrica dell’ospedale donna-bambino nel suo complesso si è effettuato un intervento di iperclorazione e flussaggio, inserendo nei rubinetti i filtri assoluti. Per quanto riguarda gli impianti di condizionamento sono stati rivisti condotte e filtri e gli ambienti sono stati ulteriormente sanificati. Ciò ha consentito la riapertura dei punti nascita per le gestanti dalla 34° settimana in poi dal 1.9.2020. E’ stata inoltre approntata una nuova TIN/TIP presso ii polo Confortini, di dimensioni ridotte. Questo in una prima fase ha determinate una riduzione degli accessi ai parti sotto la 34° settimana. Nel mese di settembre verranno effettuati lavori di straordinaria manutenzione nella TIN/TIP con introduzione di una ulteriore macchina a biossido di cloro sulla rete dell’acqua fredda, analoga a quella presente sull’acqua calda. L’ AOUI sarà una delle poche Aziende ospedaliere ad avere un simile e complesso trattamento dell’acqua. Verranno inoltre sostituiti i rubinetti attuali con rubinetti a flussaggio automatico, filtri assoluti e lavelli in acciaio senza “troppo pieno” per evitare la formazione di biofilm in punti acqua poco utilizzati. Periodicamente sono stati eseguiti prelievi di acqua , dei filtri rompigetto e tamponi agli scarichi dei lavandini e su superfici ritenute critiche al fine di verificare la presenza di biofilm, cioè i batteri che aderiscono alle superfici delle tubazioni. Tutti questi interventi sono stati eseguiti o verranno eseguiti in accordo con i suggerimenti proposti dal team di esperti nominati con le deliberazioni 744 del 17.07.2020 e 787 del 30.07.2020″

“Nel periodo maggio-giugno 2020”, scrive Cobello, “sono state riviste le procedure relative alle pulizie della TIN/TIP ed è stata convocata la Commissione per le lnfezioni Ospedaliere con l’intento di valutare le criticità emerse nel periodo precedente. E’ stata rivista la procedura di lavaggio e igienizzazione delle mani con gel alcoolico ed attuato un monitoraggio intense dell’aderenza alle procedure. Sono state rivisitate le procedure per l’accesso di personale esterno (visitatori, parenti e consulenti) nei locali di TIN/TIP. E’ stata rivista l’istruzione operativa per la terapia dei casi di infezione e da Citrobacter koseri e della gestione dei pazienti dimessi a domicilio con colonizzazione. II programma di stewardship degli antibiotici “SAVE” attivo dal 2018, secondo le indicazioni diII programma di stewardship degli antibiotici “SAVE” attivo dal 2018, secondo le indicazioni di PNCAR nei reparti con un alto numero di isolamenti di batteri resistenti agli antibiotici, e iniziato ii 01.09.2020 in TIN-TIP e procederà con la formulazione di indicazioni terapeutiche aggiornate per le infezioni comunitarie ed ospedaliere basate sulla ecologia locale. Una nuova riunione della Commissione per le lnfezioni Ospedaliere è stata programmata per la prossima settimana, per prendere atto delle osservazioni della Commissione Regionale e per individuare le ulteriori azioni organizzative e formative da metter in campo per ii controllo di tutte le possibili infezioni in TIN/TIP”. 

“Sono stati sviluppati ed implementati sistemi di sorveglianza delle madri per Citrobacter koseri con percorsi dedicati e un ambulatorio di counselling per le madri che richiedono informazioni piu’ dettagliate sugli eventi correlati a Citrobacter koseri. Tutti i protocolli di pulizia e quelli medici di profilassi e di terapia sono stati revisionati e controllati nella lore implementazione. Sono stati ulteriormente condivisi e rivalutati tutti protocolli di prevenzione delle infezioni e le procedure di lavaggio delle mani con tutti gli operatori sanitari”. 

Cobello conclude così la relazione: “Considerazioni relative all’andamento epidemiologico dei casi di Citrobacter koseri. Una prima considerazione riguarda il confronto per le infezioni invasive fra gli anni 2018, 2019 e 2020. Nel 2018 un solo caso isolato, nel 2019 tre casi di cui due incerti per modalità di trasmissione per provenienza, nel 2020 cinque casi di cui uno probabile e poi chiusura del punto nascita.
Tenendo comunque i 5 casi come scritto nella relazione della commissione regionale, il tasso di infezione invasiva per il 2019 e di 1,4 eventi/100 ricoverati e per il 2020 di 1,8 eventi/100 ricoverati (vedi tabella 10, pag 27 della relazione regionale): i due valori non sono significativamente diversi. Non è invece possibile fare confronti per i casi totali (91 Pazienti) del periodo considerate, perchè l’unico dato disponibile riguarda lo screening condotto in AOUI nel 2020 in TIN/TIP, mentre mancano dati di confronto per gli anni precedenti e, in letteratura scientifica, non vi sono dati di prevalenza/incidenza della colonizzazione da Citrobacter Koseri per altre strutture italiane o internazionali TIN/TIP, pur essendo avvenuti casi di infezione/colonizzazione negli ospedali mentre mancano dati di confronto per gli anni precedenti e, in letteratura scientifica, non vi sono dati di prevalenza/incidenza della colonizzazione da Citrobacter Koseri per altre strutture italiane o internazionali TIN/TIP, pur essendo avvenuti casi di infezione/colonizzazione negli ospedali universitari di Cleveland (U.S.A.), di Varsavia (Polonia), di Creta (Grecia) e di Nimes (Francia). Si ricorda, infatti, che la colonizzazione non significa malattia e non e nemmeno predittiva di futura malattia, ma soltanto indicativa di circolazione del batterio”. 

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