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Avvio anno scolastico, per i sindacati è urgente la convocazione della conferenza dei servizi

Avvio anno scolastico, per i sindacati è urgente la convocazione della conferenza dei servizi

Pubblicato il 6 Settembre, 2020

Alla riunione convocata dal Comune, i sindacati ribadiscono: «Apprezzabile l’impegno locale, ma nel territorio manca visione d’insieme»

«Apprezziamo il riscontro e l’impegno avuto dal Comune di Catania, ma non possiamo non sottolineare che nell’intero territorio etneo manca ancora una visione d’insieme per poter affrontare tutte le questioni che riguardano l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza per tutti, docenti, personale ATA e dei servizi di integrazione scolastica, studenti e alunni con disabilità. Per tale motivo abbiamo scritto all’Ufficio scolastico provinciale, alla Città metropolitana, all’Asp Catania, e all’Ufficio scolastico regionale per chiedere l’urgente attivazione della Conferenza dei Servizi Provinciali come da documento di indirizzo Regionale previsto da D.M. 39/2020 e redigere un accordo di programma»

È il giudizio tra (poche) luci e (molte) ombre che danno le segreterie provinciali di Cgil e Cisl, con le federazioni di categoria Flc Cgil Cisl Scuola e Fisascat Cisl, all’incontro convocato dall’assessora alle Politiche Scolastiche del Comune d Catania, Barbara Mirabella, il 4 settembre scorso, alla presenza dell’assessore regionale Roberto Lagalla, del commissario  per l’emergenza Covid dell’Asp di Catania, Pino Liberti, del responsabile dell’ufficio provinciale scolastico Emilio Grasso, dell’assessore alle Manutenzioni, Giuseppe Arcidiacono.

«Deve essere chiaro per tutti – dicono la segretaria territoriale Cgil Rosaria Leonardi, il segretario generale provinciale Flc Cgil Tino Renda, i segretari generali Maurizio Attanasio (Cisl Catania) e Ferdinando Pagliarisi (Cisl Scuola Catania) e Lucrezia Quadronchi, per la Fisascat Cisl – che non si possono affrontare condizioni straordinarie, come quelle imposte da un’emergenza sanitaria non ancora del tutto risolta, con azioni e modelli ordinari, come sembrerebbe stia avvenendo. Il sindacato confederale con responsabilità ha posto quesiti e suggerito soluzioni sulla ripartenza della scuola in sicurezza per tutti. E soprattutto pretende l’applicazione delle norme emanate dal governo e dal CTS per la sicurezza di lavoratori e studenti tutti».

«Apprezziamo anche l’impegno del commissario Liberti – aggiungono – che ha dato la propria piena disponibilità a intervenire e collaborare con le scuole. Ha annunciato come sia stato individuato il parcheggio R1 dell’Amt, quale luogo dove effettuare i test sierologici ai 35 mila soggetti della popolazione scolastica del territorio catanese; mentre in provincia sono state individuate 5 macro-aree (Catania, Acireale, zona Calatina, Zona pedemontana e zona ovest) per portare a termine gli ulteriori test.

«E accanto alle rassicurazioni ricevute dal Comune di Catania, che ha comunicato di star lavorando su 17 scuole, con l’intervento anche dell’Anci, per il recupero 1130 classi a Catania, non abbiamo potuto ancora affrontare la questione degli asili nido e il nodo, tutt’altro che risolto, degli assistenti igienico-personali delle cooperative, escluse dalle scuole, a seguito della decisione assunta dai Giudici della CGA. 

Allo stesso tempo, però, manca l’interlocuzione ufficiale con la Città metropolitana per gli oltre 150 edifici scolastici di sua proprietà. Su tutto grava il rischio di vanificare gli sforzi profusi finora se si pensa di approntare gli organici del personale docente con le vecchie regole, davanti a una situazione nuova come quella dell’emergenza da Covid19».

«Abbiamo sottolineato anche all’assessore Lagalla – continuano Leonardi, Renda, Attanasio, Pagliarisi e Quadronchi – che non accettiamo la scarsa attenzione verso gli studenti con disabilità. Dopo i mesi di stop delle attività didattiche, educative e di socializzazione, che hanno determinato nei bambini e adolescenti più fragili l’acuirsi di difficoltà psico-emotive e relazionali, gravando tutto il carico della cura sui caregiver, è priorità assoluta, quest’anno più che mai, riuscire a garantire agli studenti con disabilità sin dal primo giorno di scuola tutti gli strumenti e le risorse umane per una scuola inclusiva e accessibile».

«La suprema necessità di un coordinamento e di una completa visione d’insieme – denunciano i sindacati – trova piena conferma nel vuoto, tutt’oggi riscontrato per la definizione dei progetti integrativi-migliorativi che dovrebbero consentire l’assistenza specialistica igienico-personale. Ancora nessuno specifico atto di indirizzo chiaro e univoco c’è sull’assistenza educativa per l’autonomia e la comunicazione, con evidenti ricadute sulle condizioni lavorative già precarie di circa 1800 operatori specializzati che li assistono, e c’è anche molta confusione sull’avvio della scuola in pari data con tutti gli altri studenti.

Per Leonardi, Renda, Attanasio, Pagliarisi e Quadronchi «è impensabile e inaccettabile che nella provincia catanese non ci sia accordo sulla data di apertura dell’anno scolastico, con date che vanno dal 10 al 24 settembre, con un malinteso concetto dell’autonomia scolastica che sfiora invece l’autarchia».

«Anche per tale motivo – ribadiscono – rivendichiamo con forza e abbiamo chiesto la convocazione di una conferenza unificata promossa dall’Ufficio provinciale scolastico, i sindaci dei comuni della provincia, l’Asp, l’Ispettorato del lavoro, tutte le aziende di trasporto pubblico e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per definire un preciso accordo di programma dove sia chiaro e inequivocabile “chi-fa-cosa”. Basta con le approssimazioni e il nascondere le inefficienze dettate dall’assenza di una attenta regia!

«I temi da affrontare con estrema urgenza sono tanti – concludono Cgil, Cisl, Flc, Cisl Scuola e Fisascat di Catania – ivi compresi quelli dei trasporti. Ed è concreto ed elevato il rischio che l’anno scolastico inizi in carenza o con il mal funzionamento dei servizi collegati, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe comportare per il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità, e il disagio alle famiglie, e del correlato diritto al lavoro del personale del comparto».

«Con responsabilità, ci riteniamo disponibili a partecipare alla conferenza per rappresentare le esigenze dei lavoratori e delle famiglie che rappresentiamo e poter apportare il nostro contributo attivo all’avvio di un anno scolastico sereno e garantito per tutti».

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