La folla radunata a Kowloon chiedeva domenica per l’ennesima volta una commissione d’inchiesta che facesse luce sull’operato della polizia di Hong Kong, che più volte negli ultimi tempi si è distinta per usare contro i manifestanti metodi non proprio ortodossi. E proprio durante la manifestazione una ragazzina 12enne è stata immobilizzata con violenza e bloccata al suolo.
Qualcuno ha ripreso la scena e il video si è fatto virale. Sembra che sia uscita per delle compere e non c’entrasse del tutto con la manifestazione. Anche il fratello è stato gettato a terra e tenuto giù. La sequenza, visibile su internet, smentisce la ricostruzione da parte degli agenti, che hanno parlato di “fatto lieve”.
Sale la tensione a Hong Kong. La brutalità della polizia si somma alle mancate elezioni del Parlamento locale. La governatrice Carrie Lam lo ha annunciato pochi giorni fa ufficialmente per via della pandemia in corso, in realtà perché Pechino teme un probabile voto sfavorevole.
Lo scontento della popolazione trova sulla sua strada solo spray al peperoncino e cariche. La manifestazione si è conclusa con i soliti arresti, a cui ormai sono tutti abituati, circa 300. Hong Kong si domanda quale possa essere il suo futuro. Le opposizioni contestano duramente le decisioni della governatrice, continueranno a farlo e tentano nello stesso tempo di fermare l’escalation di violenza, sapendo che la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro.
Tre noti attivisti delle proteste, Leung Kwok-hung, Figo Chan e Raphael Wong, sono stati arrestati. Un altro oppositore, il vicepresidente del partito democratico radicale People Power, Tam Tak-chi, è stato prelevato dalla sua abitazione nella zona nord-orientale dell’ex colonia britannica. Avrebbe pronunciato discorsi di “odio e riprovazione” verso il governo. Le solite accuse.
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