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Si o No! ma gli spazi dove sono?

Pubblicato il 8 Settembre, 2020

Si avvicinano le date del Referendum per la diminuzione dei parlamentari e la polemica non poteva mancare

Il ritardo per l’allestimento degli spazi elettorali e dei seggi per il referendum del 20 e 21 settembre prossimi, danno vita ad una accesa protesta del deputato regionale grillino Nuccio Di Paola contro l’amministrazione comunale.

Una circolare della prefettura infatti prevedeva l’installazione di 10 postazioni elettorali distribuite in città entro il 20 agosto ed invece ancora al 3 settembre a Gela si procedeva con la delibera di giunta. Ma questa leggerezza è interessata? Ipotizzava il deputato regionale.

Ieri quindi esce un comunicato stampa del comune in cui il Sindaco Lucio Greco così replica:

“Confermiamo i ritardi nell’allestimento degli spazi elettorali e dei seggi, ma chiariamo che non dipendono assolutamente da una precisa volontà di questa amministrazione, bensì da problemi tecnici che noi per primi speriamo possano essere risolti nel minor tempo possibile”.

E poi prosegue:

“E’ inconcepibile, per non dire pura fantascienza, che si possa pensare che non sono stati ancora delimitati gli spazi perché siamo a favore del no. Quello che è successo è molto più semplice, e al deputato Di Paola sarebbe bastata una telefonata per saperlo.

In sostanza, ad agosto è stata indetta la gara aperta sul MEPA (Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione) per l’allestimento degli spazi elettorali e dei seggi. Il giorno di apertura delle buste è stato fissato al 3 settembre, perchè sono stati concessi 15 giorni di tempo a tutte le ditte per partecipare alla gara.

Questa, però, non si è potuta concludere ed è ancora in fase di svolgimento perchè si sono rese necessarie delle verifiche di natura tecnica sulle tre ditte che hanno partecipato.

In conclusione è una questione di giorni e con l’aggiudicazione provvisoria e la consegna sotto riserva di legge urgente, il problema sarà risolto.

Certo è che la protesta del deputato Di Paola sembrerebbe piuttosto strumentale, visto che il referendum del 20 e 21 Settembre non prevede il raggiungimento di alcun quorum. Motivo per cui pensare che vi possa essere interesse ad abbassare l’affluenza da parte dei sostenitori del No, sarebbe come affermare che l’eventuale sostenitore del SI sarebbe meno interessato al risultato referendario tanto da dissertare entrambi i giorni delle elezioni per eventuale dimenticanza.

Però è altrettanto vero che un disservizio di questo tipo mostra una leggerezza e lentezza atavici nell’operare della burocrazia comunale, di cui vorremmo fare assolutamente a meno.

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