Pubblicato il 9 Settembre, 2020
E’ stato ascoltato per sei ore, e per sei ore ha contestato punto su punto le accuse mossegli dalla Procura di Bari. L’ex consigliere di Stato Francesco Bellomo, difeso dall’avvocato Cataldo Intrieri, si è presentato poco dopo le 10 dinanzi al Gup Annachiara Mastrorilli per l’udienza preliminare dell’inchiesta che lo vede accusato di maltrattamenti su quattro donne, tre ex borsiste e una ricercatrice di Diritto e Scienza, la sua scuola di formazione per il concorso in magistratura.
Come già avvenuto lo scorso anno nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Bellomo ha negato di aver maltrattato le tre ex borsiste e la ricercatrice della scuola. Ha contestato anche l’ipotesi di aver consumato reato di estorsione nei confronti di un’altra ex corsista, che secondo l’accusa avrebbe costretto a lasciare il lavoro in una emittente locale. Negata anche l’accusa di calunnia e minaccia nei confronti dell’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’epoca vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, e di Concetta Plantamura, rispettivamente ex presidente ed ex componente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi su Bellomo quando nel 2017 fu sottoposto a procedimento disciplinare.
Dopo di lui ha reso dichiarazioni spontanee il coimputato Davide Nalin, ex pm di Rovigo accusato di concorso nei maltrattamenti. Per loro due e per l’avvocato barese Andrea Irno Consalvo, organizzatore dei corsi all’interno della Scuola, accusato di aver “taciuto quanto a sua conoscenza” sui rapporti tra Bellomo e le corsiste, il procuratore aggiunto Roberto Rossi e la pm Daniela Chimienti hanno chiesto il rinvio a giudizio.