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Medici infermieri e operatori sanitari, omaggiati in piazza ma discriminati nel privato

Pubblicato il 9 Settembre, 2020

Il covid ha creato i nuovi eroi: medici , infermieri e tutto il personale sanitario, quelle figure in prima linea nella cura dei contagiati. Sono loro l’esempio da emulare per la tenacia, capacità e spirito di sacrificio. Anche il corteggio storico dell’otto settembre a Prato è stato a loro dedicato e proprio in questa occasione il sindaco Biffoni ha consegnato alla categoria nella persona di Paolo Morello, direttore della Asl Toscana Centro, il Gigliato d’Oro, la massima onoreficienza della città.

E una serata speciale per dire grazie a chi sta lottando contro il Covid-19, l’ha organizzata anche il omune di Montemurlo giovedì 10 settembre ore 21 nel parco di Villa Giamari (piazza Don Milani, 1), alla vigilia della festa della liberazione dal nazi-fascismo del territorio, dedica un ringraziamento ai medici e ai pediatri del territorio, agli operatori sanitari, all’ Rsa di Cicignano, alle forze dell’ordine, ai volontari del sistema comunale di protezione civile, alle associazioni del territorio che, a vario titolo, hanno lavorato per la comunità anche nei mesi più bui e difficili dell’emergenza sanitaria, quando ancora il nemico era del tutto sconosciuto, quando faceva paura anche uscire di casa o svolgere semplici commissioni come fare la spesa. « Dopo lunghi mesi di sofferenza e difficoltà, oggi conosciamo meglio questo terribile virus, abbiamo imparato a difenderci, adottando semplici precauzioni come la mascherina e il distanziamento sociale.- spiega il sindaco Simone Calamai– L’emergenza è tutt’altro che finita, ci aspettano altre prove, ma come amministrazione comunale abbiamo ritenuto importante dire grazie a chi ha sempre lavorato per il prossimo, a chi non si è tirato mai indietro. Un grazie che vuol essere come un grande abbraccio da parte della comunità

Tuttavia del tutto inutile celebrare in maniera retorica l’operato dei nostri ‘eroi’ che combattono in prima linea contro la pandemia se poi, di fatto, li si rende oggetto di vere e proprie discriminazioni come è successo in questi giorni a Pisa dove alcuni genitori operatori sanitari impegnati nella lotta al Covid-19 sono stati contattati dal Comune di Pisa per fa sì che non portino i loro bambini nell’asilo nido I Passi. 

“Un comportamento del genere non può neanche considerarsi dettato da motivi precauzionali. Si tratta di ignoranza. Proprio gli operatori sanitari impegnati contro il coronavirus, infatti, sono tra le categoria professionali più controllate. Gli altri bambini non correrebbero quindi alcun rischio inutile. Speriamo che il clamore nato intorno alla vicenda sia di aiuto per porre immediatamente correttivi ad una situazione altrimenti inaccettabile” questo il commento del presidente della Fondazione Italia in Salute, Federico Gelli, dopo aver avuto ricevuto la notizia.

Altri episodi di discriminazione sparsi in tutto il paese si sono verificati questa primavera, sicuramente da imputare all’ignoranza, prima malattia endemica da debellare.

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