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Padova, terapia di gruppo per i malati di gioco d’azzardo: 400 i casi stimati a Padova

Pubblicato il 9 Settembre, 2020

La Ulss 6 Euganea in collaborazione con la Cooperativa Sociale Terr.A ha organizzato un weekend dall’11 al 13 settembre in un hotel per i malati del gioco d’azzardo (casino’, macchinette, lotterie e gratta e vinci etc.). Lo scopo è quello di far capire i rischi ai singoli sia alle coppie l’inutiità di questo impulso irrefrenabile gioco. Questo appuntamento residenziale è dedicato per persone che vogliono affrontare il problema del gioco d’azzardo con l’aiuto del proprio partner: un fine settimana da vivere in coppia, in una struttura alberghiera protetta, insieme alle altre coppie, condotto da educatori e psicologi. La proposta si colloca all’interno di una cornice più ampia delineata dal Progetto Regionale “Cambio Gioco” e finanziata dal Ministero della Salute, che contempla, oltre ai tradizionali percorsi ambulatoriali, la sperimentazione di modalità innovative di trattamento del Disturbo da gioco d’azzardo (Dga), riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e di fatto inserito tra le dipendenze comportamentali. Durante il week-end, le coppie avranno la possibilità di mettere a fuoco come il gioco abbia danneggiato alcune dinamiche familiari rendendole di difficile gestione: la fiducia, per esempio, di fronte a quantità spesso ingenti di denaro perso e situazioni debitorie gravose; la menzogna quale caratteristica peculiare della persona con Dga, utilizzata per nascondere il proprio grado di coinvolgimento emotivo nel gioco e proteggere la propria immagine e reputazione. «Si tratta di aiutare i due partner a ritrovare la propria intimità di vita, identificando attività condivise e di piacere da svolgere insieme, rafforzandone la motivazione e la qualità della relazione. La realizzazione del progetto destinato alle coppie – sottolinea il dr.Giancarlo Zecchinato, direttore del Dipartimento per le Dipendenze dell’Ulss 6 Euganea – si colloca temporalmente al termine di un periodo significativamente lungo in cui l’emergenza sanitaria ha determinato la chiusura dei punti gioco e l’impossibilità di fruire del gioco terrestre, palesando una momentanea astensione dei giocatori, e ripresentando il problema non appena è stata ripristinata la riapertura dei familiari punti gioco. Questa dipendenza rimane in buona parte sommersa e causa elevati livelli di conflittualità e sofferenza dentro il sistema di coppia e familiare».

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