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Capo della Polizia a Caserta

Il Capo della Polizia Gabrielli a Caserta per la poliziotta morta per Covid

Il Capo della Polizia a Caserta per due momenti importanti. Una messa in memoria di Maria Sparagana e per le donne

Pubblicato il 13 Settembre, 2020

Due momenti importanti ieri ha avuto come protagonista la provincia di Caserta. Innanzitutto ieri mattina una messa presso la chiesa del Buon Pastore di Caserta in memoria della donna che nel mese di marzo ha perso la vita a causa di Covid 19 lasciando tutti senza fiato.

Era lei la “voce del 113” che in tante persone ha ha lasciato un segno indelebile.

Presente alla Celebrazione il capo della Polizia, Franco Gabrielli che ha ricordato Maria Sparagana assistente capo coordinatore, pilastro della centrale operativa della questura, vittima del Covid-19

A seguire il capo della polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, Franco Gabrielli, si è recato in visita al commissariato di polizia di Aversa, dove il Prefetto di Caserta, ha inaugurato, all’interno del commissariato, la stanza “Mai più soli” dedicata all’ascolto protetto delle vittime di violenza e maltrattamenti e realizzata con la collaborazione del Soroptimist Club International.

Capo della Polizia

All’inaugurazione hanno preso parte il questore e il prefetto di Caserta, il sindaco di Aversa, le autorità locali e il vescovo della diocesi di Aversa, monsignor Angelo Spinillo che ha benedetto la stanza. 

La struttura è destinata a ospitare le fasce deboli, in particolare i minori e le donne che hanno subito violenze o abusi. Gli spazi sono stati allestiti in modo da consentire alle vittime di sentirsi il più possibile a loro agio e permettere loro di parlare liberamente.

“Trovarsi in un ambiente consono, in un ambiente nel quale le tue paure le tue preoccupazioni in qualche modo si stemperano – ha detto il capo della Polizia durante l’inaugurazione -.e trovano un volto amico e degli occhi che intercettano il tuo bisogno di aiuto, questo fa la differenza”.  Il prefetto ha poi proseguito “Quando le vittime decidono di affidarsi alle istituzioni e vincono la loro resistenza, è lì che le comunità che le circondano non possono lasciarle sole.

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