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La tariffa di fognatura aumentata del 6% penalizza le imprese pratesi

Nelle imprese pratesi con ingente consumo di acqua ha suscitato fortissima preoccupazione la notizia della fissazione della tariffa di fognatura con un rialzo del 6%.

La decisione è stata assunta, come da sua competenza istituzionale, dall’Autorità Idrica Toscana e si applica all’ambito Firenze-Prato-Pistoia gestito da Publiacqua, percettore delle tariffe maggiorate. Si tratta di un incremento significativo, che a Prato andrà a gravare per lo più sulle imprese terziste del tessile (rifinizioni, tintorie, stamperie), alle prese con la crisi senza precedenti determinata dalla pandemia.

“Questo aumento della tariffa di fognatura colpisce duramente le nostre imprese – commenta Ivo Vignali, presidente del Consorzio Progetto Acqua, cui aderiscono 210 aziende utilizzatrici di acqua -. Sappiamo bene che esistono criteri di livello nazionale cui devono attenersi i soggetti regionali che fissano le tariffe, recependo anche le istanze dei diversi gestori del servizio di fognatura. Stride il contrasto fra questa decisione, che va a beneficio di una società con bilancio in eccellente salute quale è Publiacqua, e lo stato delle nostre aziende che, non per loro responsabilità, stanno vivendo una crisi epocale. Parliamo di un territorio come quello pratese in cui gli investimenti nel settore idrico vengono fatti da quarant’anni anche da parte delle aziende stesse.

Il caso-fognatura è particolarmente eclatante: come imprese paghiamo quasi il triplo dei nostri concorrenti di altre aree tessili italiane, tanto che come Consorzio Progetto Acqua abbiamo in corso la realizzazione di una rete fognaria industriale dedicata alla sola utenza produttiva; il primo lotto sarà concluso fra poche settimane. La decisione dell’Autorità Idrica Toscana deve trovare delle forme di rimodulazione o di compensazione che ne limitino l’impatto sulle nostre imprese. Ci aspettiamo che questo avvenga: contiamo sul buonsenso di un Consiglio direttivo in cui siedono anche rappresentanti dei comuni di Prato, Firenze e Pistoia.”

Il settore moda è, nell’ambito del manifatturiero, quello più colpito dagli effetti della pandemia – aggiunge il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini –. Sarebbe lecito aspettarsi il massimo sostegno per un settore che in Italia è secondo solo alla meccanica per generazione di ricchezza e che è il primo assoluto per l’export. L’ambito Firenze-Prato-Pistoia, oltretutto, ha nel tessile un riferimento fondamentale per l’economia locale. Che un incremento delle tariffe di fognatura abbia ricadute deleterie sul tessile è evidente, così come sono evidenti le difficoltà che attanagliano le imprese. E’ giusto e condivisibile l’appello del Consorzio Progetto Acqua perché questa misura trovi delle compensazioni. La filiera tessile, già fragile e ulteriormente provata dagli effetti del Covid, deve essere tutelata e non penalizzata: ne va la sopravvivenza di un pezzo strategico del made in Italy.”

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