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PFAS Veneto: esposto in Procura dei 5 Stelle su responsabilità della Regione

Pubblicato il 17 Settembre, 2020

“I 5 stelle hanno presentato un esposto sui limiti dei Pfas? Bravi! Così finalmente sarà sgomberato il campo definitivamente su ogni tentativo di travisare ciò che ha concluso la commissione bicamerale ecoreati, allora presieduta dall’attuale direttore generale di Ispra Bratti nella sua relazione finale, e cioè che i limiti ‘non vi è dubbio che spettino in maniera inequivocabile allo Stato’”.

L’Assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, ha risposto così al capo politico dei 5 Stelle, Vito Crimi, intervenuto commentando un esposto sulla vicenda presentato dal suo partito in Veneto.

Il viceministro agli Interni Vito Crimi (nonché senatore della Repubblica) ieri ha depositato un esposto alla Procura della repubblica di Vicenza in relazione alla tormentata vicenda delle autorizzazioni ambientali conferite a Miteni dalla Provincia di Vicenza e dalla Regione Veneto per la lavorazione dei cosiddetti Pfas di seconda generazioni (noti come GenX e C6O4). La novità è emersa questo pomeriggio a seguito di una nota diramata da Sonia Perenzoni, già consigliere comunale a Montecchio Maggiore e candidata per il M5S al Consiglio regionale del Veneto.

“Crimi e i suoi – prosegue l’Assessore – si sono svegliati praticamente ieri, dopo sette anni dalle prime mosse della Regione presso la Procura di Vicenza. E ancora oggi lo Stato, e il Governo nel quale siede un Ministro dell’Ambiente dei 5 Stelle, non ha posto nessun limite per l’acqua potabile, come invece ha fatto da anni la Regione Veneto, fissandolo a zero. Noi abbiamo posto limite zero per acqua potabile e limiti 10 volte inferiori a quello proposto dal Ministro dell’Ambiente per gli scarichi industriali”.

“Come se non bastasse, infatti, – prosegue l’esponente di Palazzo Balbi – quello stesso Ministro ha proposto qualche giorno fa al Parlamento limiti dieci volte superiori a quelli posti dalla Regione Veneto per gli scarichi industriali, salvo poi dichiarare, in evidente stato di confusione, che intende emendare al ribasso la sua stessa proposta. Forse si è accorto che, dopo aver sbraitato contro di noi, non era una grande idea proporre limiti dieci volte superiori ai nostri”.

“Se non fosse che questo inquinamento è una vera e propria tragedia – aggiunge l’Assessore – ci sarebbe da ridere”. 

“La Regione è talmente avanti rispetto allo Stato e agli allarmi grillini – prosegue – che ha posto i limiti anche se non era di sua competenza, per tutelare la salute della gente, cosa che Stato e Governo non stavano facendo, esponendosi così alla bellezza di 43 ricorsi”.

“Su questo tema – conclude – le ramanzine grilline lasciano il tempo che trovano, così come gli esposti talmente tardivi che arrivano a settembre 2020, quando la Regione ha cominciato a collaborare con la Procura nel 2013”.

Intanto oggi l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha raccomandato limiti stringenti per il gruppo delle principali sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) assimilabili attraverso acqua potabile e alimenti. Per la prima volta Efsa ha valutato il rischio per la salute della miscela dei quattro Pfas più comuni, fissando la nuova dose settimanale tollerabile a 4.4 ng/kg di peso corporeo alla settimana. L’effetto più critico esaminato dagli esperti è stata la diminuita risposta immunitaria alle vaccinazioni. 

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