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Rifiuti e scarti abbandonati

Rifiuti e scarti abbandonati, discariche abusive per 9 ettari: multe e denunce non fermano l’inciviltà. 20 indagati

Pubblicato il 21 Settembre, 2020

Rifiuti e scarti abbandonati, discariche abusive per 9 ettari: multe e denunce non fermano l’inciviltà. I carabinieri forestali hanno concluso le indagini preliminari relative al procedimento penale attivato nel 2019 per arrestare il continuo deposito di rifiuti a cielo aperto che si verificava da alcuni anni su oltre 9 ettari di terreno agricolo a Paperino, nel Comune di Prato.

I magistrati inquirenti della Procura della Repubblica di Prato hanno deciso di esercitare l’azione penale ipotizzano a carico di venti indagati sia il delitto di discarica abusiva sia quello di inquinamento ambientale. Fattispecie penali molto gravi per le quali, in caso di dimostrata reità, si
rischiano fino a sei anni di reclusione.

Rifiuti abbandonati nell’area sottoposta a sequestro con l’operazione eseguita nel mese di aprile 2019 sono stati rinvenute elevate quantità di rifiuti speciali e rifiuti pericolosi mescolati e abbandonati sul suolo, tra cui veicoli fuori uso, pneumatici, piccoli e grandi elettrodeomestici, materiale plastico e
materiale metallico di vario genere, fusti contenenti liquidi, altre apparecchiature elettriche ed elettroniche ed anche una barca.

Le analisi condotte da ARPAT sui terreni hanno provato la presenza nel suolo di pericolosi inquinanti in concentrazioni oltre le soglie di contaminazione indicate dalla legge.

Nella porzione posta nei pressi del cimitero di Paperino, sotto la supervisione nel Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri Forestale, è in corso da tempo l’attività di rimozione rifiuti propedeutica alla bonifica dell’area: ad oggi sono stati rimosse e smaltite correttamente 60 tonnellate di rifiuti mentre molti altri materiali da lavoro – non classificabili come rifiuti – sono stati comunque rimossi dall’area.

Le attività d’indagine sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato avvalendosi dell’Unità Specialistica Urbanistica e Ambiente, e sono state eseguite in modalità multiforze dai reparti pratesi dei Carabinieri del Gruppo Forestale, della Polizia Provinciale, della Polizia Municipale e di ARPAT.

A Firenze, i controlli della polizia municipale hanno portato a scoprire uno smaltimento illegale di rifiuti industriali. Durante un servizio congiunto della polizia ambientale e del reparto territoriale dell’Isolotto nella via di Mantignano, è stato fermato un furgone completamente pieno di sacchi contenenti scarti tessili.

Il furgone e gli scarti tessili sequestrati a Firenze

Rifiuti e scarti nel furgone che era guidato da cittadino di nazionalità cinese già noto alla Polizia municipale e che in un primo momento ha cercato di fuggire ma è stato raggiunto e fermato dagli agenti.

L’uomo è stato denunciato per trasporto di rifiuti senza autorizzazione. Il furgone è stato sequestrato e trasportato in depositeria a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

A Scarperia, i militari della stazione carabinieri Forestali, su
segnalazione della Centrale Operativa CC di Borgo San Lorenzo, si sono recati lungo la SR Bolognese, in località Casenuove Taiuti in Comune di Scarperia e San Piero.

La pattuglia, arrivata sul posto, constatava che, all’interno di un’area recintata, era in corso l’abbruciamento di rifiuti legnosi, costituiti da mobilia, all’interno di un fusto metallico. Sul posto erano presenti due soggetti che sono stati identificati e ai quali veniva chiesto immediatamente di spegnere il fuoco.

I rifiuti bruciati a Scarperia

I militari accertavano nel contempo che, in prossimità del fusto in cui avveniva l’abbruciamento dei rifiuti, erano accumulati in modo caotico rifiuti di varia natura, derivanti dall’edilizia. I rifiuti erano stoccati in parte al suolo, in parte all’interno di imballaggi e in parte all’interno di big bag.

Venivano chieste alle due persone spiegazioni in relazione alla presenza di tali rifiuti e riferivano di essere titolari di imprese edili senza possedere l’autorizzazione allo stoccaggio. Il luogo di deposito dei rifiuti non era il luogo di produzione dei rifiuti, non era infatti un cantiere in corso, ma
esclusivamente un sito di deposito materiali e attrezzatura varia della ditta edile.

Costatato pertanto uno stoccaggio non autorizzato di rifiuti speciali non pericolosi, i militari procedevano a visionare le tipologie di rifiuti, derivanti da lavori edili. La gran parte dei rifiuti non erano protetti dagli agenti atmosferici e lo stoccaggio avveniva su un piazzale non impermeabilizzato, privo di un sistema di raccolta delle acque.

I due imprenditori sono stati dunque denunciati per smaltimento illecito mediante combustione di rifiuti speciali abbandonati al suolo e gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. I rifiuti, in base al Testo Unico Ambientale (TUA), sono stati posti sotto sequestro.

Ad aggravare il fatto, tale attività di combustione di rifiuti, avveniva in periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi, prorogato al 25 settembre, durante il quale vige il divieto assoluto di abbruciamento di qualsiasi tipo. Ai soggetti è stata contestata quindi anche la sanzione
amministrativa di 480 euro.

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