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Catania, ricette false, misure cautelari per 2 medici convenzionati ASP

Due medici di medicina generale sospesi ed otto farmacisti indagati. Questo è il bilancio dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dai militari del Nas di Catania

Pubblicato il 23 Settembre, 2020

Due medici di medicina generale sospesi ed otto farmacisti indagati. Questo è il bilancio dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania e condotta dai militari del Nas di Catania a conclusione di un’articolata attività investigativa sviluppata a seguito di un maxi sequestro di farmaci compiuto alcuni mesi fa durante un’ispezione presso una farmacia di Adrano.

Il contenimento della spesa sanitaria è uno degli aspetti su cui vertono i controlli dei Carabinieri del Nas, competenti anche nell’ambito del contrasto dell’attività illecite riguardanti la prescrizione di farmaci a carico del Servizio Sanitario Regionale. Una delle irregolarità su cui viene posta particolare attenzione durante l’ispezioni alle farmacie, è l’eventuale presenza di farmaci immotivatamente accantonati.

Nel caso in esame si trattava di circa 2.000 confezioni integre ed in corso di validità dalle quali erano state staccate le cosiddette “fustelle” cioè il bollino adesivo che il farmacista trattiene nel momento in cui consegna i farmaci ai pazienti, per attaccarlo alla ricetta medica al fine di ottenere il rimborso da parte dell’ASP.

Nel corso delle successive verifiche condotte con la collaborazione della Commissione di vigilanza farmaceutica dell’ASP di Catania, furono scoperte oltre 200 ricette mediche irregolari, frutto di false prescrizioni farmaceutiche effettuate in diverse zone dell’hinterland catanese, dalla zona etnea fino al calatino.

I due medici generici, con il concorso di farmacisti compiacenti, operavano la fittizia prescrizione di farmaci attraverso ricette mediche emesse a favore di pazienti ignari, al fine di ottenerne l’indebito rimborso da parte del SSR, impedendo in alcuni casi, il commercio di determinate specialità medicinali provenienti da specifici canali distributivi. Per tutto il periodo esaminato dagli inquirenti è stato stimato un valore complessivo della truffa intorno ai due milioni di euro, in danno del Servizio Sanitario Regionale.

L’attività di controllo dei Carabinieri del NAS di Catania in tale ambito sarà incisiva, così da scongiurare fenomeni illeciti nell’erogazione dei servizi sanitari che, indirettamente, incidono sulle tasche di tutti i contribuenti.

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