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Bologna: chiarimenti sul riutilizzo arredi delle scuole

Bologna: chiarimenti sul riutilizzo degli arredi delle scuole dell’assessora Zaccaria.

Pubblicato il 25 Settembre, 2020

Bologna: chiarimenti sul riutilizzo degli arredi delle scuole.

L’assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto, nel corso della seduta di Question Time di oggi, alle domande d’attualità delle consigliere Mirka Cocconcelli (Lega nord) e Addolorata Palumbo (Gruppo misto) sul riutilizzo degli arredi delle scuole.

Domanda della consigliera Cocconcelli:

“Abbiamo visto tramite social e media banchi scolastici gettati dalle finestre e indirizzati verso discariche: mi chiedo se non potessero essere riutilizzati o donati a centri sociali e cooperative. Certifico tutto il mio disappunto per il mancato utilizzo sociale di scrivanie, tavoli, sedie, armadi e scaffali. Chiedo al Sindaco ed alla Giunta una risposta nel merito”.

Domanda della consigliera Palumbo:

“Visti glia articoli di stampa apparsi in merito alla rottamazione di circa 768 tra scrivanie e tavoli, di 753 sedie e 223 armadi e scaffali di una trenta primarie e medie. Visto che dalla rottamazione si sono salvati 660 tavoli e banchi, 308 sedie e 66 armadi e scaffali che sono depositati in un deposito comunale al Navile per essere donati. L’Assessora Zaccaria ha dichiarato che si sta cercando di capire chi li potrebbe riutilizzare. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione se abbia già avuto richiese per l’utilizzo di questo materiale scolastico, in caso negativo chiede cosa pensa di fare affinché questo materiale non venga abbandonato nei depositi. E per sapere inoltre come è stato smaltito il materiale non riutilizzato”.

Risposta dell’assessora Zaccaria:

“Nei mesi scorsi il Comune di Bologna ha intrattenuto una lunga concertazione, come potete immaginare, con tutte le scuole sulla per riapertura dell’attività scolastica. Non appena son uscite le linee guida si è capito benissimo che per potere arrivare alla riapertura, come poi è avvenuto, si doveva da un lato acquisire dei nuovi arredi e mi riferisco ai banchi monoposto, ma anche spostare o eliminare altri arredi presenti nella aule, per potere usufruire di tutto lo spazio possibile. Questa cosa che sto dicendo sembra banale, ma è stata fondamentale, quindi l’acquisto dei banchi monoposto non era una opzione, ma una necessità assoluta per evitare quello che inizialmente è stata la grossa preoccupazione per tutti, cioè doppi turni, riduzione del numero degli alunni nelle singole classi, quindi per usufruire il più possibile e il meglio possibile degli spazi per il rispetto del distanziamento; quindi alla base di tutto il lavoro che è stato fatto c’è questo.

La concertazione con le scuole ha fatto si che il Comune chiedesse ai dirigenti di ogni scuola quali erano gli arredi da sostituire oltre che da spostare internamente. Voi sapete che noi abbiamo fatto lavori per un milione di euro che hanno interessato 27 scuole per il recupero degli spazi, in una arco molto breve, a ridosso della scadenza elettorale, e anche contemporaneamente una risistemazione degli arredi. Insieme ai lavori di edilizia leggera che hanno consentito l’utilizzo delle aule è stata fatta tutta una operazione di spostamento interno degli arredi e di prelievo degli arredi che le scuole non potevano o non volevano più riutilizzare. Le scuole ci hanno riconsegnato tutto quello che in qualche modo non poteva più essere riutilizzato o non ci stava. Tra tutto quello che ci è stato riconsegnato è stata fatta una divisione tra gli arredi che erano a fine vita e non erano più utilizzabili e quelli che invece noi abbiamo tenuto in magazzino proprio per la conservazione, non ripeto i numeri che sono già indicati nella domanda. Questo è avvenuto tutto contemporaneamente. A questa considerazione aggiungiamo che una parte di banchi, 1930, li abbiamo acquistati noi per garantire il rispetto dei tempi e una parte è arrivata dalla cosiddetta procedura Arcuri del Ministero, questa seconda parte non ha visto un coordinamento statale, i banchi arrivavano consegnati dalle ditte fornitrici, tutta questa operazione è stata coordinata da noi con la collaborazione necessaria e fondamentale di tutti i dirigenti scolastici. Il fornitore della logistica comunale ha quindi dovuto organizzare il piano degli spostamenti degli arredi all’interno dei plessi, contemporaneamente al prelievo e alla divisione di quello che era da smaltire e dalla parte che è finita in magazzino, tutto in tempi molto brevi. La foto che ha fatto tanto scalpore riguardava gli arredi che dovevano essere prelevati da Hera nei giorni successivi a quando era circolata la foto, per lo smaltimento, non sono d’accordo che ci sia stato uno spreco, tutto quello che è stato smaltito da Hera con le dovute procedure, per rispondere alla consigliera Palumbo, era materiale a fine vita che non poteva essere in qualche modo riutilizzato, questo ci tengo a dirlo.

Questo lavoro smaltimento e spostamento non è ancora terminato perché il fornitore di arredi della procedura Arcuri non ha ancora terminato la consegna di parte dei banchi quindi alcune hanno purtroppo accumulato ritardi, quindi ancora anche nei prossimi giorni il lavoro di movimentazione interna e stoccaggio continuerà, però con l’obiettivo che ci tendo a ribadire di contenere ogni spreco, gli arredi che non sono stati conservati sono a fine vita, non sono arredi in buono stato che sono stati buttati per questione di dimensioni. Tutta questa procedura ha certamente consentito di aggiornare le dotazioni di arredi delle scuole, fornendo arredi nuovi, che hanno tutti gli accorgimenti e le certificazioni richieste nel contesto scolastico. Questo secondo me è un elemento positivo che nella sfortuna di dimensioni epocali in cui siamo incorsi va sottolineato, alcune scuole davvero hanno avuto l’occasione di dismettere arredi e potere usufruire di certificati secondo tutte le richieste che ci sono oggi nel contesto scolastico.

Quando avremmo finito il processo di sostituzione stoccaggio che è ancora in corso, valuteremo con che procedure e modalità muoverci per arrivare alla riassegnazione e al riuso. Ancora non sono in grado di dirvi come, ho ricevuto direttamente qualche richiesta che segnalava delle necessità, ma dovremo elaborare una procedura per potere distribuire tutto questo materiale che certamente verrà reinserito in un catena di riuso, perché non ha senso tenerlo li.

Parte di questi arredi verranno comunque conservati perché nel momento in cui si allenteranno le norme relative all’emergenza sanitaria potranno essere riportati nelle scuole. Quindi, parte del materiale in stoccaggio verrà destinata al riuso altra parte invece è destinata a tornare nei loro luoghi di origine quando la situazione sarà migliorata e si potrà ricominciare a usare lo spazio delle aule in maniera un po’ più vicina a quello che avveniva prima dell’emergenza”.

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