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La luna sulla Magliana: il cortometraggio, frutto di una regia collettiva, raccoglie successi

La luna sulla Magliana: il cortometraggio, frutto di una regia collettiva, raccoglie successi

Pubblicato il 27 Settembre, 2020

La luna sulla Magliana: il cortometraggio, frutto di una regia collettiva e realizzato in cinque mesi, parte dal noto quartiere di Roma. Ha ottenuto il premio Miglior Short (sezione Young talents for cinema domenica scorsa, all’i-Fest International film festival. Abbiamo raggiunto e intervistato l’ideatrice del progetto, Monica Repetto (nella foto). Queste le sue parole.
Parliamo del progetto. “Il documentario nasce all’interno di un workshop audiovisivo, dedicato a ragazzi di terza media e adulti. Siamo partiti da ‘Apebook. Libri media e cinema in periferia’, iniziativa della durata di un anno. Abbiamo realizzato il progetto pilota alla Magliana. Sono state coinvolte anche donne di origine straniera, che si sono iscritte: svolgevano corsi di italiano per stranieri nel quartiere. Erano molto interessate e hanno lavorato spalla a spalla con gli italiani. In nove hanno partecipato al corso: abbiamo lavorato sullo storytelling, focalizzando come nasce l’idea di un documentario. In primo luogo, è stato spiegato come fare. Abbiamo messo insieme le idee. Con Antonio Demma, anche lui tutor del corso, abbiamo fornito strumenti tecnici: abbiamo mostrato ai ragazzi che il cinema a livello, per così dire, di elettrodomestico può utilizzare diversi mezzi. I partecipanti hanno catturato la scena anche con i loro smartphone. E’ la maniera di utilizzare lo strumento, quel che davvero può fare la differenza. Una volta scelta la storia, bisogna capire come raccontarla. Abbiamo scelto questa prospettiva fin dall’inizio: poi, con il lockdown, l’idea di utilizzare il proprio device è diventata una necessità. Abbiamo posto in essere riunioni su Zoom e Whatsapp, in modo da mandare avanti l’intreccio“.
Si è trattato anche di un’opportunità didattica? “I ragazzi che a scuola non acquisivano un ruolo di primo piano hanno calcato con successo le scene, con gli strumenti adatti. Un’idea è stata scelta collettivamente: abbiamo raccontato la storia di una giovane documentarista. Purtroppo, date le corrette normative in merito al Covid-19, il premio ambito che abbiamo ricevuto in Calabria non prevedeva la presenza di minori“.
Che cosa si evince dal percorso che avete seguito? “Ci siamo occupati di inclusione, confronto, conoscenza: sia al livello multi-culturale, sia a livello inter-generazionale. E’ necessario a tutti aprirsi all’ascolto. Abbiamo applicato la tecnica dell’intervista: il materiale era stato raccolto sul set prima del lockdown, quando erano presenti tutti i partecipanti, che a turno si intervistavano l’uno con l’altro”.
Che cosa bisogna fare ora? “Il progetto si può estendere. Si tratta di un modello applicabile ad altri contesti, dato il buon esito”.

La luna sulla Magliana: la trama

Come appare chiaro il documentario è stato scritto, diretto e interpretato a più mani: da Serena Ruggiero, Ilham Bazak, Francesca Luciani, Sara Piancastelli, Flavio Civili, Chiara Manalo, Cristina Manzone, Sara Cacciapuoti, Silvia Scipioni e Haiam Talaat. Si tratta di una co-produzione Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico e deriva film. Ecco la trama. Serena ha 14 anni, una passione per la luna e l’idea di fare la regista da grande. Per realizzare il suo sogno vuole iscriversi al cinetv Rossellini, mentre i genitori e alcuni insegnanti la vorrebbero al liceo classico. Per mettersi alla prova Serena frequenta un corso di cinema nel quartiere Magliana con alcuni compagni di classe e con la loro professoressa di Italiano e Storia. Durante il corso i ragazzi si intervistano, intervistano donne straniere e intervistano la professoressa, scoprendo mondi e storie inaspettate. Serena conosce Ilham, giovane donna marocchina che vive in un edificio occupato alla Magliana, con suo marito Abdul e suo figlio di 15 mesi Adam. Ilham vuole portare in Italia l’altro figlio di 7 anni, che ha dovuto lasciare con la nonna in Marocco e che non vede da due anni. Ilham cerca un lavoro, ma non avendo il permesso di soggiorno nessuno la vuole. Mentre Serena e i suoi compagni stanno preparando l’esame di terza media, scoppia l’emergenza Covid-19. Improvvisamente tutti si ritrovano isolati in casa per il lockdown. Durante la quarantena Serena termina la sua opera sulla luna. I ragazzi si afflosciano con la didattica a distanza, le relazioni sono messe a dura prova. Il giorno della consegna ufficiale degli argomenti di esame Serena entra in crisi, scoprendo che il suo compagno di classe le ha copiato l’idea della “luna” con la sua poesia preferita di Leopardi. Nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 Serena esce nel quartiere per continuare a filmare, incontra Ilham che sta andando a fare una prova di lavoro presso un’anziana. Forse grazie all’emergenza Covid il governo approverà la legge per regolarizzare gli immigrati irregolari, impiegati in agricoltura e in servizi domestici. Forse Ilham otterrà un contratto regolare di lavoro e riavrà con sé in Italia il figlio più grande. Intanto la luna sulla Magliana continua a splendere, indifferente e lontanissima.

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