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Zaia: “Tamponi rapidi a scuola, il protocollo va modificato. Deplorevole la situazione alla Zanusso”

Pubblicato il 28 Settembre, 2020

Il protocollo relativo ai tamponi fatti agli studenti va modificato. Lo ha detto Luca Zaia, governatore del Veneto, in conferenza stampa da Mestre.

“Nel Veneto ci sono 90 presidi scolastici che sono stati interessati da almeno un caso di Covid”, ha detto Zaia, “Abbiamo 85 bambini positivi che rappresentano lo 0,02% della popolazione scolastica oggetto di monitoraggio, che corrisponde a 707.824 studenti. Abbiamo 970 ragazzi in quarantena preventiva, ovvero lo 0,24% della popolazione. Quanto ai 95.786 operatori scolastici, solo 120 sono in quarantena, ovvero lo 0,13%. Io capisco che fa notizia uno studente positivo, ma l’incidenza dei bambini positivi sulla popolazione scolastica è bassa. Nella ricostruzione del contact tracing è risultato che il virus è portato dal contesto familiare o sociale, non dalla scuola. Nel contact tracing scolastico, abbiamo tutti negativi. Ma il sistema di monitoraggio va modificato. Abbiamo chiesto una modifica del protocollo al Ministero della Salute. Chiediamo tre cose: 1) di utilizzare il tampone rapido nello screening scolastico: funziona alla pari del test molecolare. 2) il tampone rapido lo si fa a tutta la classe del positivo e si resta in classe se tutti sono negativi e si rifà il tampone dopo 7 giorni. I tamponi vanno fatti in classe, come si faceva una volta con la vecchia traccia vaccinale. Oggi se si trova un positivo in una classe, si mandano tutti gli alunni in isolamento fiduciario per 2 settimane. Creiamo meno disagi ai genitori e meno assembramenti. Abbiamo avuto anche 4 km di colonna in un punto tamponi. 3) Chiediamo che torni ai pediatra la facoltà di decidere se mandare al tampone un paziente o meno. Se ci fanno queste modifiche, le famiglie avrebbero meno guai”.

BOLLETTINO COVID. Ad oggi in Veneto ci sono 27.156 positivi, 183 in più rispetto a ieri. Sono 8.611 le persone in isolamento, 340 registrate nelle ultime ore. I morti sono 2.176 morti da inizio pandemia, dato invariato. I ricoverati sono 213, 9 in più rispetto a ieri. Di questi 155 sono positivi, 58 negativi. In terapia intensiva ci sono 21 positivi, uno entrato nelle ultime ore. “Nelle terapie intensive si sta abbassando l’età”, ha detto Zaia, “L’eta media dei ricoveri è 66 anni. C’è inoltre un abbassamento della percentuale di pazienti in terapia intensiva rispetto a quelli ricoverati. La degenza media si abbassa, sui 9 giorni. Questo perché curiamo meglio, perchè il paziente di oggi è meno problematico, e un terzo dei pazienti di terapia intensiva non è intubato. Su 3.621 pazienti positivi sono 40 i sintomatici, ovvero l’1,10%. Abbiamo il 42% di positivi sugli isolati. Dimessi 4.085”

“Non c’è quindi emergenza sanitaria”, ha sottolineato Zaia, “Noi siamo pronti come sanità. Non è il caso di mettere ansia ai cittadini. Meno del 2% dei nostri medici si è infettato. Cosa vuol dire? Che la mascherina va portata. E’ l’unico contributo che possiamo dare alla comunità. Nel rispetto delle idee di tutti, dobbiamo mettere la mascherina. Consigliamo poi fortemente il vaccino anti-influenzale. Abbiamo 1,5 milioni di vaccini ch distribuiremo anche alle farmacie. Abbiamo l’obbligo di tutelare le fasce più a rischio della società, per questo è consigliabile vaccinarsi”.


VICENDA EX CASERMA ZANUSSO. “E’ deplorevole quello che sta succedendo alla Zanusso”, ha commentato Zaia, riferendosi al fatto che nella struttura di Oderzo (Treviso), dove si sono registrati 5 positivi su 175 ospiti, i profughi abbiano rifiutato di sottoporsi al tampone. “Queste persone sono ospiti, dichiarano di essere dei rifugiati ma per verificarlo passano anni, tutto a spese nostre. Se vieni qui a fare il fenomeno è giusto che ti carichino su una barca e torni a casa tua. Se vieni qui devi sottostare alle regole di sanità pubblica. Loro li devono fare tutti i tamponi.  E se posso fare provvedimenti per essere più incisivo, li farò, il prefetto lo sa. Non esiste che vengano qui a dirci come si fa la sanità. Il tampone lo fanno anche i neonati. Abbiamo avuto alla Serena gli stessi problemi. Almeno il 95% di queste persone non sono rifugiati. Hanno diritto ad essere ospitati solo i rifugiati”. 

Azienda ULSSTotale Situazioni scolastiche con almeno 1 casoN. bambini in quarantena preventivaN. operatori in quarantena preventiva
ULSS 153410
ULSS 22541628
ULSS 316113
ULSS 457111
ULSS 61416530
ULSS 72293
ULSS 8612222
ULSS 91712213
Veneto90970120

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