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Imola (BO): denunciati marito e moglie

Imola (BO): denunciati marito e moglie. I militari del Comando Provinciale Bologna, hanno sottoposto a sequestro un centinaio di capi d’abbigliamento contraffatti e denunciato due coniugi residenti a Imola

Pubblicato il 6 Ottobre, 2020

Imola (BO): denunciati marito e moglie. I militari del Comando Provinciale Bologna, hanno sottoposto a sequestro un centinaio di capi d’abbigliamento contraffatti e denunciato due coniugi residenti a Imola

In particolare, nel corso di un’attività di controllo economico del territorio, volta al contrasto della contraffazione ed effettuata anche sui social network, i militari della Compagnia di Imola hanno scoperto che due coniugi, residenti nel centro città, erano soliti vendere capi di abbigliamento ed accessori contraffatti attraverso un gruppo privato creato su Facebook.

La mirata attività info-investigativa posta in essere, ha permesso di individuare il momento in cui un corriere ha consegnato un voluminoso pacco; il sospetto che l’imballaggio potesse contenere merce contraffatta è stato confermato pochi minuti dopo: la coppia, infatti, ha iniziato immediatamente a pubblicare su Facebook molte fotografie che rappresentavano l’abbigliamento contraffatto.

Le Fiamme Gialle imolesi al fine di evitare che la merce fosse posta in vendita, sono intervenute prontamente, perquisendo l’abitazione e rinvenendo quasi un centinaio di capi di abbigliamento ed accessori contraffatti recanti note marche come Rolex, Louis Vuitton, Prada, Chanel, Armani, Gucci, Michael Kors, Adidas, Nike, Hermes, Colmar e Burberry, nonché un bollettario riportante annotazioni relative a presunte vendite di capi di abbigliamento ed accessori.

L’attività di servizio si concludeva con il sequestro della merce rinvenuta ed il deferimento dei coniugi alla Procura della Repubblica di Bologna.
L’operazione di servizio costituisce un’ulteriore testimonianza dell’impegno costante della Guardia di Finanza nella provincia felsinea, volto al contrasto della diffusione del fenomeno della vendita di capi di abbigliamento ed accessori contraffatti, posta in essere, come in questo caso, anche attraverso l’utilizzo dei social media più noti.

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