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Frodi informatiche
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Frodi informatiche scoperte nel casertano grazie ad una carta di credito svuotata

Frodi informatiche fermate dai carabinieri nel casertano. Gli indagati usavano una carta di credito di un ignaro proprietario

Pubblicato il 7 Ottobre, 2020

Nella giornata di ieri 6 ottobre i militari della Stazione Carabinieri di Sant’Arpino (CE), nell’ambito di una più ampia attività investigativa svolta a partire dal mese di maggio 2020 finalizzata all’individuazione dei responsabili di frodi informatiche hanno eseguito perquisizioni domiciliari a Casandrino e Grumo Nevano su delega della Procura di Napoli.

La frode

Le attività delittuose venivano perpetrate mediante l’acquisizione fraudolenta dei dati di una carta di credito appartenente a persona ignara e l’utilizzo della stessa per effettuare acquisti su siti di e-commerce, arrecando alla vittima del reato un danno complessivo di 2000 euro.

Le indagini

I Carabinieri, tracciando il percorso della merce acquistata in modo fraudolento tramite approfonditi accertamenti telematici, sono riusciti a risalire agli utenti finali destinatari della merce.

Le perquisizioni

Le perquisizioni consentivano il rinvenimento della merce acquistata tra cui pezzi di ricambio di motociclette e un kit per la coltivazione indoor di piante, verosimilmente destinato alla coltivazione di marijuana, che venivano sequestrati.

Le perquisizioni svolte dai militari dell’Arma, oltre a confermare la responsabilità degli autori del reato, consentivano inoltre di individuare e sequestrare 48 dosi di hashish pronte per lo spaccio, occultate all’interno della camera da letto di uno degli indagati, un soggetto minorenne che veniva conseguentemente arrestato, e di denunciare altri due soggetti per resistenza a pubblico ufficiale.

Anche l’aiuto dei vigili del fuoco

In uno degli appartamenti oggetto di perquisizione infatti i Carabinieri hanno superato le iniziali azioni di resistenza poste dagli indagati all’atto dell’ingresso dei militari, senza dover ricorrere all’uso della forza, grazie al supporto dei Vigili del Fuoco, la cui presenza ha convinto gli indagati a desistere dal proprio proposito

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