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Uffizi, per la prima volta in Italia “Esperimento di Joseph Wright of Derby” dalla National Gallery di Londra

Arriva per la prima volta in Italia dalla National Gallery di Londra “Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica”dipinto settecentesco (1768) di Joseph Wright Derby alla Galleria degli Uffizi fino al 24 gennaio 2021.

Pubblicato il 8 Ottobre, 2020

Arriva per la prima volta in Italia dalla National Gallery di Londra “Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica”dipinto settecentesco  (1768) di Joseph Wright Derby alla Galleria degli Uffizi fino al 24 gennaio 2021.

Non è il solito prestito, il dipinto punta di diamante del museo londinese viene raramente prestato e solo per uno scambiO di opere è stato possibile averlo qui a Firenze.

Opera bellissima, di grande dimensioni dove si rimane letteralmente affascinati dai volti preoccupati, spaventati, meravigliati, incuriositi e poi rischiarati dalle luce della lanterna e dal chiarore lunare.

La mostra che apre il calendario dell’autunno è curata da Alessandra Grifo.

Un evento espositivo che combina molti aspetti e variabili, la prima le reazioni umane difronte alle ricerca scientifica, tema purtroppo attualismo oggi con la pandemia che dilaga in ogni parte del globo: e in secondo luogo il simbolo dei rapporti tra Londra e Firenze, nel segno della storia, dell’arte, della scienza e della natura.

“L’Italia e l’Inghilterra condividono una storia illustre di ispiratori del progresso globale nei campi dell’arte e della scienza; una tradizione, questa, che è stata mantenuta attraverso i secoli e prosegue saldamente ancora oggi. Questa mostra agli Uffizi celebra la nostra dedizione nel costruire legami forti e duraturi tra le nostre due nazioni attraverso lo scambio culturale” – ha commentato il ministro ai Media e la Cultura del Regno Unito John Wittingdale

Nel 1768, data a cui risale il dipinto di Wright of Derby, le sperimentazioni sul vuoto d’aria tramite pompa pneumatica messa a punto da Robert Boyle, chimico irlandese non costituivano più una novità scientifica. Erano però ampiamente proposte con fini divulgativi e didattici nelle sedi più disparate; e lo stesso accadeva nello stesso periodo anche a Firenze. A partire dagli anni Settanta del Settecento, prima a Palazzo Pitti per i propri figli, poi anche per un pubblico più ampio nel neonato Museo di Fisica e Storia Naturale allestito a La Specola, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena commissionava analoghi esprimenti e laboratori dimostrativi che introducevano alla conoscenza delle principali leggi chimico-fisiche allora note.

Aggiunge il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Il dipinto di Wright of Derby conferisce una qualità monumentale alle reazioni umane – ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt davanti a un esperimento scientifico: narra le emozioni e descrive i personaggi come in un quadro di storia – il genere più nobile in pittura, fino a quel momento. La scena ci cala con straordinaria immediatezza nello spirito Illuminista che anche a Firenze viveva una gloriosa stagione: fu proprio in questo periodo, nel 1769, che il Granduca Pietro Leopoldo decise di aprire gli Uffizi al pubblico, per istruirlo; tuttavia in quegli anni il più visitato della città era il museo di scienze naturali della Specola. Nel Settecento, la Scienza dominava anche in riva all’Arno”. 

Il quadro di Wright of Derby raffigura una riunione in una casa di campagna inglese: il pubblico è composito e proprio questo campionario di tipi umani diversi permette all’artista di raffigurare le espressioni con teatralità: a rafforzare questo effetto sono anche i forti contrasti di luce ed ombra, e l’abbigliamento da illusionista dell’uomo al centro: è lui che, girando la chiavetta ed eliminando l’aria dalla campana, può decretare la morte del volatile. La stessa scelta del pappagallino bianco (al posto del consueto canarino) rende ancora più drammatico il contrasto tra il candore delle piume e l’oscurità intorno.

“Oltre a costituire un caposaldo della pittura inglese del Settecento, – ha spiegato la curatrice dell’esposizione Alessandra Grifo –  l’Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica seguito nel 1768 da Joseph Wright of Derby, si impone oggi all’attenzione del pubblico, in quest’epoca segnata dal Covid-19, anche con imprevisti accenti di attualità. Le nostre reazioni nei confronti della ricerca scientifica – indifferenza, consapevolezza, riflessione, curiosità o timore – sono infatti uno dei temi di quest’opera che tuttavia propone, come accade per le grandi opere, numerosi livelli di lettura. Alcuni sono stati suggeriti in mostra associando al dipinto londinese altre cinque opere delle Gallerie degli Uffizi. Da un lato viene tratteggiato il tema squisitamente artistico dei dipinti a lume di notte, dall’altro viene sollecitata la riflessione sull’argomento sensibile del rispetto per la dignità degli animali”.

Assieme all’opera di Wright of Derby sono proposte anche altre opere di notevole valore come il San Girolamo con due angeli di Bartolomeo Cavarozzi (1617), e il disegno di Enea Vico, L’Accademia di Baccio Bandinelli (1560). Completa l’esposizione l’ottocentesco Orologio da mensola in forma di gabbietta, oggetto prezioso in prestito dagli Appartamenti Imperiali e Reali di Palazzo Pitti, la cui forma evoca direttamente l’uccelliera da cui è stata estratta la colomba protagonista, suo malgrado, dell’esperimento raccontato da Wright of Derby nel suo quadro.

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