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La Turchia invia di nuovo le navi per il gas. Venti di guerra con la Grecia

La Turchia invia di nuovo le navi per il gas. Venti di guerra con la Grecia

Pubblicato il 12 Ottobre, 2020

Appena cominciata un’altra guerra a fianco dell’Azerbaijan nell’enclave del Nagorno Karabakh contro gli odiati armeni, la Turchia rischia di dover aprire un ulteriore fronte di guerra nel Mediterraneo.

Dopo aver ritirato le navi per le esplorazioni del gas a settembre, ieri ha rispedito la ormai famosa Oruc Reis nelle acque a sud dell’isoletta greca di Kastellorizo, in compagnia di altre due imbarcazioni, la Ataman e la Cengiz An. Il problema è che siamo a ridosso della Grecia e gli ellenici non vogliono e vedono quella di Erdogan come una provocazione bella e buona.

Torna dunque la crisi tra i due Paesi, entrambi facenti parte della Nato. “A sole 6,5 miglia nautiche dalle nostre coste, la mossa rappresenta un elemento di grave escalation” ha precisato il ministro degli Esteri greco.

“La nuova mossa turca mostra quanto Ankara sia inaffidabile e come non voglia realmente il dialogo”. I greci ricordano quanto aggressive siano le politiche attuali di Ankara: dalla Libia alla Grecia, da Cipro alla Siria, e Iraq e Nagorno.

I turchi si limitano a mostrare i muscoli. Già in Unione Europea ne parlano e al vertice europeo dei prossimi giorni l’argomento sarà tra i più scottanti sul tavolo.

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