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Chiuso per 5 giorni club privè a Firenze: niente mascherine e distanza sociale

Pubblicato il 18 Ottobre, 2020

Chiuso club privè a Firenze: niente mascherine e distanza sociale. Gel e mascherina. Forse qualcuno ha frainteso, visto l’ambiente. E la mascherina non era quella giusta. E anche il distanziamento sociale non poteva essere rispettato.

Forse una mascherina qualcuno ce l’aveva anche, ma era quella per non farsi riconoscere e non andava bene.

A Firenze un club privè il Royal Club, è stato chiuso perché troppi clienti erano senza dispositivi di protezione sul viso, e perché non venivano rispettate le distanze interpersonali.

Il club è stato chiuso per 5 giorni dalla polizia di Stato al cui arrivo ha suscitato non poca agitazione tra i clienti. Il locale per adulti, gestito da un’associazione culturale, è stato anche multato di 400 euro. Il titolore, come si legge in una nota riportata sulla pagina facebook, ha scelto di restare chiuso fino al 13 novembre.

Il controllo è avvenuto giovedì e il locale era pieno di single o coppie, che si erano dati appuntamento per quello che oggi viene vietato, l’assembramento.

La versione del club privè: nessun blitz, normale controllo

Sulla sua pagina facebook, il Royal club prova a fare chiarezza con una nota di Gabriele Comparini. «Data la scarsa e falsa informazione divulgatasi nelle ultime ore. Innanzitutto, non ce stato nessun “blitz” ma un normale controllo, nessuna irruzione né tantomeno “fuggi fuggi”. Per questo vorremmo ringraziare gli agenti della polizia per la correttezza e il tatto avuti durante lo svolgimento dell’operazione. I presenti sono usciti tranquillamente e nessuno dei soci è stato multato.

«Il problema nostro e di tutti gli altri club prive è la mancanza del rispetto della distanza interpersonale che con o senza mascherina è impossibile da mantenere.

«Per questo motivo al di là dei 5 giorni di chiusura imposti, abbiamo deciso di protrarre la chiusura fino alla decorrenza del DCPM in atto (DCPM 13 ottobre 2020 – scadenza presunta 13 novembre 2020) e solo in seguito valutare in base alle nuove normative il da farsi».

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