Pubblicato il 18 Ottobre, 2020
Se gli abitanti di un quartiere di Roma controllato avevano problemi “si rivolgevano a mia suocera ritenendo che avesse un potere superiore a quello della forza pubblica a cui si erano già rivolti senza ottenere risultati”. Nelle carte del Riesame ci sono dichiarazioni come queste che confermano il grande potere dei Casamonica acquisito in certe parti della città. I giudici commentano allora: “Trattasi all’evidenza di una pratica tipica dei territori in cui operano le mafie tradizionali”.
Il clan, dice il Riesame, è radicato e spietato. “…Lavori per i più grandi criminali di Roma” dice un intercettato a un appartenente alla banda. Lo afferma orgogliosamente, perché ormai tutti sanno chi sono i Casamonica e non solo alla Romanina, dove dettano legge. La pentita Simona Zakova ha aggiunto dei particolari che fanno capire quanto i giudici hanno messo a verbale, sia per la forza di controllare i territori sia per il possesso delle armi, che tutti avevano in famiglia.