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Coprifuoco
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Sindaci in rivolta e cambiano le indicazioni del DPCM. Marino ipotizza il coprifuoco

Coprifuoco nelle città scelto dai Sindaci. Ecco Carlo Marino dove sta ipotizzando la chiusura per la salute dei cittadini

Pubblicato il 21 Ottobre, 2020

“Noi sindaci siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità, e a realizzare il coprifuoco cosiddetto locale, ma insieme a prefetti e questori, che devono coordinare l’azione”.

Queste le puntualizzazioni dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) in relazione al DPCM annunciato ieri sera dal premier Conte.

Le puntualizzazioni dell’Anci sul coprifuoco

A spiegare il punto di vista dell’Anci è Carlo Marino, sindaco di Caserta e presidente di Anci Campania, che come quasi tutti gli altri primi cittadini, è preoccupato per la previsione normativa che consente il coprifuoco anti-Covid nelle città.

Il problema nasce dal fatto che in un primo tempo era stato demandato ai sindaci la scelta di disporre il coprifuoco in zone specifiche delle città e di conseguenza la responsabilità, senza però specificare a chi competesse il controllo del rispetto delle norme.

La ribellione dei sindaci

I sindaci di tutta Italia si sono ribellati.

E così rispetto alle prime indicazioni dello stesso premier, dal testo è ora scomparso il riferimento ai sindaci, che ieri sera Conte aveva indicato come unici soggetti istituzionali competenti a disporre il coprifuoco, sollevando un coro di proteste da parte dei primi cittadini e dell’associazione che li rappresenta, l’Anci appunto.

Il Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati, ha poi chiarito che “è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze”.

“Le polizie municipali – ha chiarito meglio la situazione Marino – non hanno uomini e mezzi per poter controllare efficacemente il territorio, le forze dell’ordine hanno così un ruolo determinante; da presidente di Anci Campania, conosco la realtà di tanti piccoli comuni della nostra regione, se ne contano almeno 300, che hanno un solo vigile urbano o nessuno, perché l’unico vigile in servizio arriva a scavalco da altri Comuni”.

Ipotesi coprifuoco Caserta

E proprio Carlo Marino ammette che già sta pensando “ad un’area della città in cui proporre l’imposizione del coprifuoco; si tratta del Monumento ai Caduti; qui quasi ogni sera decine di ragazzi festeggiano compleanni o altre ricorrenze con lo ‘stappo’, stappando bottiglie e bevendo”.

Vedremo quello che accadrà nelle prossime ore.

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