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Salute nelle città, a Roma si parla della Rete Civica della Sicilia come “esempio avanzato” di politiche di inclusione

La Rete Civica della Salute è basata sui Comitati consultivi e sui “riferimenti civici”. 90 i “riferimenti civici” formati e già accreditati nei Comuni da Palermo a Messina, da Mazara del Vallo ad Acicastello. Sono il punto di snodo tra enti locali, servizio sanitario, professioni, Terzo settore, Scuola e Università

Pubblicato il 21 Ottobre, 2020

Nel corso della cerimonia per la firma del protocollo d’intesa tra Sapienza Università di Roma, Anci e HCI – Health City Institute, che ha l’obiettivo di unire risorse e competenze per promuovere e tutelare le esigenze di salute pubblica e benessere collettivo delle città, la Rete Civica della Salute della Sicilia è stata citata come esempio di realizzazione avanzata di politiche d’inclusione sociale per la “salute nelle città”.  

L’intervento di Enzo Bianco per l’Anci alla manifestazione della Sapienza

Non per caso. Nel suo intervento alla manifestazione, Enzo Bianco, in qualità di presidente del Consiglio Nazionale Anci, ha ricordato che sui principi dell’inclusività e della sussidiarietà e sulla necessaria collaborazione intersettoriale è basata questa infrastruttura sociale generata dalla legislazione siciliana, che ha precorso i tempi individuando i modi e i ruoli con cui assegnare riconoscimento, valore e protagonismo all’alleanza tra Sanità e cittadini. I capisaldi di questa alleanza sono i Comitati Consultivi delle Aziende Sanitarie siciliane (CCA) che, coordinati in una Conferenza regionale presieduta da Pierfrancesco Rizza, hanno il compito di sviluppare la sussidiarietà civica in sinergia con il Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato della Salute.    

Il commento di Pieremilio Vasta, coordinatore della Rete Civica della Salute siciliana

Idea cardine che ha portato alla esperienza siciliana è che la “salute” non è solo un bene “privato”, ma è il risultato di sforzi congiunti di tutte le componenti della società. “La Rete Civica della Salute della Sicilia – dichiara il coordinatore Pieremilio Vasta – si basa su un volontariato civico consapevole non solo del diritto alla tutela della salute ma altrettanto del dovere di sussidiare il Servizio Sanitario quale ‘bene comune’. Essere stati indicati come esempio innovativo in campo nazionale, e davanti ad una platea così autorevole, ci conforta nell’impegno e responsabilizza ancora di più rispetto all’obiettivo comune di miglioramento necessario della qualità, efficienza ed umanizzazione dei servizi assistenziali. Un obiettivo che oggi più che mai è irrinunciabile e che ci vede insieme affinché, mentre si affronta con grande impegno l’emergenza sanitaria causata dal COVID, si garantisca l’assistenza a tutti gli altri malati. È questa la vera sfida lanciata dalla pandemia al nostro sistema sanitario e sociale. E i cittadini lo sanno bene. Così come sanno che solo un’azione sistematica di collaborazione e alleanza può portare i benefici effetti che tutti ci auguriamo”. 

Oltre 90 i riferimenti civici della salute già formati e accreditati nei Comuni siciliani

Tassello fondamentale di questa alleanza è la figura del “riferimento civico” che opera nel proprio territorio come punto di snodo tra enti locali, servizio sanitario, professioni, Terzo settore e agenzie educative, dalla Scuola all’Università. Per i “riferimenti civici” della Rete della Salute siciliana sono stati attivati un percorso formativo ad hoc e un sistema di prassi che prevedono, tra l’altro, una “linea diretta” con le amministrazioni sanitarie su segnalazioni, situazioni di criticità, bisogni emergenti e proposte di soluzioni. Dei quasi 400 “riferimenti civici” siciliani, oltre 90 sono stati già formati e accreditati nei Comuni di appartenenza. Tra i Comuni che hanno già i propri “riferimenti civici” al lavoro ci sono le aree metropolitane di Messina e Palermo, mentre il riferimento civico di Catania sarà accreditato entro questa settimana, ci sono gli altri capoluoghi di provincia, Siracusa, Ragusa, Trapani, Agrigento, Enna, Caltanissetta, e ci sono molti Comuni di medie e piccole dimensioni, di pianura, montagna o mare, da Santa Venerina ad Acicastello, da Bagheria a Monreale, da Floridia a Chiaramonte, da Mazara del Vallo a Taormina. Con una recente nota l’Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha espresso la volontà di potenziamento della Rete.

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