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Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Zaia: “Entro lunedì ordinanza contro gli assembramenti”

Pubblicato il 23 Ottobre, 2020

“Siamo entrati nella fase X in cui non si scherza più. Se fino a ieri qualcuno pensava di potersi permettere di mettere il naso fuori dalla mascherina improvvidamente, eviti di farlo perchè potrete trovarvi delle sorprese”.
Lo ha detto oggi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, presentando i dati del bollettino Covid in diretta dalla sede della protezione civile a Marghera. Il Governatore ha evidenziato un balzo in avanti dei positivi in Veneto, 1.325 in più rispetto a ieri. I positivi totali sono 39.590, in isolamento 13.676 (+57), in ospedale 588 persone ricoverate in area non critica, nelle terapie intensive 66. I sintomatici sono 401 su 12.049 positivi di oggi. Il 97% è asintomatico.


A differenza di marzo abbiamo una crescita lenta dove in alcuni giorni c’è un’impennata di positivi, ma perchè facciamo 10 volte di più tamponi al giorno rispetto a marzo, ovvero 30mila al giorno tra rapidi e molecolari”, ha detto Zaia, “Il Covid ci ha abituato a cambi repentini e questa è la preoccupazione che ho. Abbiamo in ospedale 588 persone ricoverate e 66 in TI. C’è pressione negli ospedali perché sono posti che avremmo dedicato ad altre patologie. Siamo preoccupati perché ci sarà un problema di allerta per colpa della sovrapposizione con l’influenza. Ma in Veneto ci siamo attrezzati in tempi non sospetti. Abbiamo autonomia per 8 mesi di media. Tutto l’hardware lo abbiamo acquistato e lo abbiamo nei magazzini. Le 1.000 terapie intensive del Veneto sono reali, non sulla carta. Oggi siamo ancora nella seconda fascia indicata nel piano di Sanità pubblica. Quando arriveremo nella 3 fase a 150 ricoverati in terapia intensiva,  attiveremo i 10 ospedali Covid della Regione (Schiavonia, Dolo, San Camillo, Belluno, Villa Salus, Jesolo, Villafranca, Santorso, Vittorio Veneto, Trecenta) che verranno sottratti alle cure ordinarie”.


Il vero tema non è quello della cura, ma il collasso della sanità, che dobbiamo evitare”, ha sottolineato Zaia, “Non possiamo riempire gli ospedali di pazienti Covid. Per questo chiediamo l’uso delle mascherine ovunque. Nelle prossime ore affronterò con un’ordinanza queste misure. Da qui a lunedì emetterò un’ordinanza in cui ci saranno alleggerimenti di assembramenti e restrizioni non da lockdown ma ci serviranno per creare meno possibilità di contatto possibile tra ai cittadini. Dall’altro vi dico che crescono i contagi perchè li cerchiamo. Oggi abbiamo una riunione con il Governo per il contact tracing perchè quando ci sono mille contagiati al giorno, voi capite che un contagiato mi sviluppa una ventina di contatti e quindi sono 20mila persone da tamponare. Dobbiamo essere pronti a capire che il modello deve evolversi”.


“Rispetto a marzo abbiamo un carico diverso. A marzo un paziente su tre finiva in terapia intensiva, ora 1 su 9“, ha aggiunto. “Oggi la vera sfida è lavorare con i sintomatici investendo sulle terapie a domicilio. E penso sia fondamentale che a livello nazionale  si stabiliscano dei protocolli farmacologi e di cura per la terapia domiciliare nei primi giorni, perché è quella che ci evita i ricoveri. Non parlo solo di cortisone, ma anche di altri farmaci che hanno funzionato. E’ fondamentale capire che con tanti positivi, ci saranno dei malati che necessariamente dovremo curare e seguire a casa. Non possiamo ospedalizzare tutta questa massa di sintomatici lievi”. 


A chi chiedeva se le aperture estive sono state la causa della diffusione del contagio, Zaia ha risposto: “No. Perchè tra i dipendenti della sanità  che tamponiamo ogni 20 gg, ora hanno ricominciato a salire i contagi e d’estate no? C’è stata una remissione del virus in estate. D’altro canto l’influenza che andamento ha? Sparisce d’estate”. 
Zaia ha poi annunciato che proporrà al governo di adottare la App del Veneto di bioservoglienza: “Nel contact tracing vorremmo far partire la nostra applicazione di biosorveglianzs dove almeno un contatto digitale c’è. E’ pronta da giugno. Non l’ho portata avanti volutamente . Non geolocalizza come Immuni. Noi vogliamo proporre al Governo questa soluzione, ovvero di tenere il contatto digitale con i positivi. Noi siamo in grado di fare questo ma ci pongono problemi di privacy. Sembra Odissea nello spazio, in Italia c’è sempre un problema. Arriveranno le scimmie e spariremo tutti”.


PERSONALE MEDICO INSUFFICIENTE. “Mancano 56mila medici a livello nazionale, di questi in Veneto ne mancano 1.300. Tutto questo è dovuto a una mancata programmazione nella formazione dei medici e a una farraginosità rispetto al loro inserimento. Pensate che fanno 6 anni di università, un anno di abilitazione e la specialità di 5 anni quando i colleghi europei lavorano già da anni. I medici una volta laureati devono entrare in corsia. Le specialità vanno bene. Ma i medici devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare. Ora abbiamo il problema degli infermieri. Stiamo assumendo ma arrivano dalle RSA. Chiederemo di formalizzare l’opportunità di fare corsi brevi”.

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