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Chef stellati (e arrabbiati) contro il decreto

Pubblicato il 26 Ottobre, 2020

“Penalizzati per negligenze altrui” e non per demeriti. Gli chef stellati, forti della loro fama italiana e internazionale, non le mandano a dire: il colpo che il nuovo decreto assesta alla ristorazione e ai bar è “pesantissimo”.

Ci sono tutti o quasi a firmare la protesta, da Massimo Bottura a Antonino Cannavacciuolo a Niko Romito (nella foto).  “Ci siamo messi in regola fin da maggio – ha commentato il Tonino nazionale – Abbiamo fatto di tutto per riaprire in sicurezza, prevedendo distanziamenti e riducendo i coperti. Non dovevamo arrivare a questo punto…”.

Critica anche Cristina Bowerman, al comando del Glass Hostaria romano che ha ricevuto una stella Michelin, che ha detto quanto rispetti “la tutela della salute, anche come presidente degli Ambasciatori del gusto. Ma non mi va giù l’incapacità del nostro governo di prevedere una seconda ondata”.

Nel mirino ci sono i mancati controlli, che avrebbe permesso ai locali più virtuosi di rimanere aperti, e i bonus che serviranno a poco. Gran parte della ristorazione rischia la chiusura.

Niko Romito punta il dito sull’aspetto economico che metterà a molti sul lastrico. “Chiudendo alle 18, quindi, si leva di fatto quasi il 60% del fatturato”, visto che molti lavorano quasi esclusivamente a cena. “Fare di tutta l’erba un fascio denota un fondo di paura o di incomprensione della realtà” ha aggiunto Ciccio Sultano. 

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