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Teatro di Sori

Musumeci: “Pronti a chiedere deroga a Roma per teatri e ristoranti”

Pubblicato il 26 Ottobre, 2020

Misure di contenimento del Covid-19: il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci dichiara di essere pronto a chiedere al governo centrale una deroga per teatri e ristoranti. “Il Dpcm dell’altro ieri ci lascia perplessi per esempio sulla chiusura alle 18 dei ristoranti, delle pizzerie e dei bar. Cioè nell’ora in cui potrebbero cominciare a ricevere qualche cliente si determina una situazione del genere che è sinceramente penalizzante. La realtà della Sicilia non quella di altre regioni del Nord e non soltanto del Nord”, ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, appena eletto nuovo presidente della Commissione intermediterranea d’Europa, intervenendo a Tg2 Post.

“Stare in un teatro a distanza di tre posti vuoti uno dall’altro, io credo sia una misura di assoluta garanzia. Fare la stessa cosa al cinema altrettanto. Consentire i musei aperti e i teatri chiusi sembra un nonsenso. Invece di stare in un ristorante fino a tarda ora ad aspettare che prepari e consegni il cibo, in piedi, senza sapere se si sta a mezzo metro o a due palmi di distanza, non sarebbe meglio far sedere e consumare a distanza di un metro, un metro e mezzo l’uno dall’altro? E’ facile in questo momento gettare benzina sul fuoco. Ogni atto di rabbia e di protesta non deve diventare violenta, ma non si può non tenere conto delle proposte. Il governo regionale chiederà a Roma una deroga, un protocollo a due, perchè si possa derogare nel settore culturale, tenendo i cinema e i teatri aperti e i relativi servizi a cominciare dai ristoranti”. “Quando poi il dato epidemiologico ci metterà in condizione di non dovere più consentire questa attività – ha concluso Musumeci -, noi saremo i primi a chiudere. Però non si può dire che la condizione di una regione sia uguale a quella di un’altra regione”.

Coronavirus: Musumeci, ogni ospedale deve “cedere” qualcosa

«Mai si è avvertita la necessità di essere solidali e uniti come in questo momento. A cominciare da chi, a qualsiasi livello, rappresenta le Istituzioni pubbliche e, perciò, ha il dovere di non cedere a impulsi emotivi e di scegliere quel che è giusto e non quel che appare utile. Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà».Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

«Ma, assieme ai posti letto – prosegue il presidente – servono i sanitari specialisti: dobbiamo far bastare quelli di cui già disponiamo (che ringrazio di cuore, assieme agli operatori), perché ovunque, in Italia, c’è paurosa carenza di queste figure professionali. Ogni ospedale deve, dunque, cedere qualcosa per dare precedenza assoluta ai malati di Covid. Egoismi e guerre di campanile non sarebbero accettabili, specie in tempi di “guerra” come quelli che viviamo. E l’ospedale di Acireale è fra questi: perché ha la capienza, ha la terapia intensiva, ha il personale sanitario necessario ed è a sette minuti dal più vicino ospedale di Catania».

«Ritengo però necessario che, assieme alla sua temporanea conversione – aggiunge Musumeci – l’ospedale acese mantenga attivo il suo Pronto soccorso: l’emergenza deve essere assicurata giorno e notte, in assoluta sicurezza anti Covid. Lo stesso vale per tutti i servizi ambulatoriali, che dovranno continuare a essere forniti ai cittadini di Acireale, seppure in un altro sito della città. E’ una misura sofferta ma necessaria, condivisa con l’assessore regionale per la Salute. E sono certo che la generosa Comunità acese saprà, anche stavolta, esprimere solidarietà concreta verso i più sfortunati che verranno colpiti dal Covid. Solo se restiamo uniti e prudenti riusciremo a vincere questa dura battaglia, a conclusione della quale l’ospedale di Acireale potrà riprendere la sua normale attività, peraltro più dotato e attrezzato di prima».

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