Pubblicato il 26 Ottobre, 2020
L’Italia è un Paese in fermento. Il nuovo Dpcm entrato in vigore da oggi, lunedì 26 ottobre, firmato ed annunciato ieri mattina dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta facendo discutere e sono in tantissimi quelli che lo contestano e che intendono ribellarsi alle nuove misure prese per cercare di alleggerire l’Italia dall’emergenza sanitaria che la seconda ondata del Covid sta portando dietro di sé. Alla base di questi malcontenti ci sono soprattutto le preoccupazioni di tutti quegli imprenditori e gestori di attività che saranno costretti a chiudere o a diminuire sensibilmente il loro lavoro. Una misura per tanti ingiusta che metterà definitivamente in ginocchio chi già aveva sofferto del lockdown nazionale durante la prima ondata. Gestori di ristoranti, bar, palestre, cinema: sono in molti a ribellarsi ed in molti a voler scendere in piazza contro il nuovo Dpcm, o addirittura a non rispettarlo, disattendendone le disposizioni.
Nuovo Dpcm, le dichiarazioni del gestore del Cinema
Tra i ribelli rispetto alle disposizioni del nuovo Dpcm ci sono alcuni imprenditori e gestori salentini. Dal titolare di una palestra a Taranto che si è incatenato per protesta, mostrando un cartello di contestazione al Premier Conte ed al Presidente della Regione, Michele Emiliano, al titolare del Cinema Multiplex Teatro Fasano di Taviano che, per protestare contro il nuovo Dpcm, ha deciso di lanciare l’hastag #iorestoaperto e di non chiudere la sua attività. Queste le sue motivazioni apparse attraverso un suo post sul suo profilo Facebook: “Appurato che non esistono evidenze scientifiche di focolai dovuti a cinema e teatri, che da sempre sono stati i luoghi più sicuri in quanto garantiscono il mantenimento della distanza di sicurezza, l’uso delle mascherine, il continuo ricambio di aria e la sanificazione dei posti a sedere il Multiplex Teatro Fasano ha deciso di adottare un comportamento di disobbedienza civile e terrà il cinema aperto fino a quando non vi sarà una chiusura fisica forzata. Noi resteremo aperti, perché in questo momento storico il cinema è più che mai anche una forma di evasione e di arte che garantisce intrattenimento e un apporto terapeutico in un periodo di forte stress psicologico. Pertanto, noi resteremo aperti e invitiamo anche tutti gli altri esercenti a seguirci in questa forma di protesta e disobbedienza civile”.
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