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No alla chiusura generalizzata di ConfCommercio Ragusa | Day Italia News Ragusa

No alla chiusura generalizzata di ConfCommercio Ragusa

Pubblicato il 29 Ottobre, 2020

Indetta per sabato mattina una manifestazione di protesta

A partire dalle 9,30 l’appuntamento è in piazza Giacomo Matteotti (piazza Poste)

No alla chiusura generalizzata di ConfCommercio Ragusa
Locandina | No alla chiusura generalizzata di ConfCommercio Ragusa | Day Italia News Ragusa

Netto il diniego della ConfCommercio Provinciale di Ragusa nei confronti dei provvedimenti previsti dall’ultimo DPCM del Presidente Conte. Sotto accusa, per l’associazione confederata, sarebbero tutte le iniziative anti-pandemia che sono state decretate dal Governo nazionale.

“I provvedimenti del Governo nazionale – ha infatti comunicato il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manentistanno decretando il fallimento di molte delle nostre imprese e la perdita di lavoro per numerosi dipendenti. Ci stanno sottraendo, per decreto, il nostro lavoro, la nostra cultura, la nostra vita sociale e la nostra fonte di reddito”.

Per questo motivo quindi si è indetta una manifestazione pacifica in cui l’associazione di categoria chiederà con forza alla Regione siciliana di far valere la propria autonomia legislativa e ridimensionare il DPCM, “con chiusure mirate, provvedimenti basati su evidenze scientifiche e dati sanitari epidemiologici”.

Il tema della manifestazione che Confcommercio provinciale Ragusa ha promosso per sabato 31 ottobre alle 9,30 presso piazza Matteotti (piazza Poste, di fronte al palazzo comunale) a Ragusa, sarà il “No alla chiusura generalizzata”.

“Diciamo no alle chiusure generalizzate, no agli assembramenti – sottolinea il presidente provinciale – sì ai controlli e alle misure di prevenzione. La situazione è molto delicata e i comparti colpiti, direttamente e indirettamente, dal semilockdown rischiano di non potersi riprendere più. La salute va tutelata, non ci sono dubbi. Ma allo stesso tempo dobbiamo impegnarci al massimo per far sì che possa essere tutelata anche l’economia locale. Altrimenti, i danni saranno irreversibili”.

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