Pubblicato il 31 Ottobre, 2020
Adesso c’è la conta dei danni e la condanna unanime. Tutti tutti contro la guerriglia di stanotte. A iniziare da Santino Cannamela Presidente Confesercenti Città di Firenze. «Purtroppo sono stati interamente confermati timori e preoccupazioni che avevamo condiviso alla vigilia, come categorie economiche, con le principali istituzioni della città».
Condanna da parte di associazioni e sindacato
Per Cannamela «Non è stata una manifestazione o comunque qualcosa di riconducibile al principio costituzionale della libertà di espressione, ma una preordinata guerriglia urbana condotta con tutte le tecniche del caso».
E, «obbiettivo “militare”: forze dell’ordine e il centro storico della città più bella del mondo. Ecco perché quanto visto stanotte deve essere condannato, senza se e senza ma, da tutti coloro che si riconoscono nei principi della democrazia e della pacifica convivenza».
Anche la segretaria generale della Cgil fiorentina Paola Galgani dopo la nottata in cui una manifestazione-guerriglia ha sfregiato il centro di Firenze, esprime «tutta la nostra solidarietà e un grande ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno fatto quanto possibile per difendere la città da una vile aggressione. A Firenze stanotte è successo quello che avevamo già visto in altre città».
Ecco che «le legittime preoccupazioni per una condizione economica e sociale difficile sono state utilizzate per devastare la città e attaccare le forze dell’ordine. D’altra parte quando si convoca una manifestazione in maniera anonima lo si fa per una ragione».
E condanna anche da parte del consiglio comunale
Ed anche il consiglio comunale esprime condanna. «I manifestanti che ieri sera e stanotte hanno sfregiato Firenze vanno perseguiti e condannati. Non si può dare voce alla sofferenza con la violenza. Cortei illegali, organizzati con comunicazioni partite dai vari social network, e che hanno trasformato il centro storico in un campo di battaglia», spiegano il presidente del Consiglio comunale Luca Milani con i vice presidenti Emanuele Cocollini e Maria Federica Giuliani.
«La città non meritava di essere trattata in questa maniera anche perché l’amministrazione ha sempre ascoltato le richieste e le necessità di chi lavora e si è sempre prodigata per cercare le soluzioni».
«Siamo convinti – concludono Milani, Cocollini e Giuliani – che occorra ritrovare solidarietà per superare questa emergenza sanitaria che sta minando fortemente l’economia di una città che non deve, per nessun motivo, essere messa a ferro e a fuoco con atti di guerriglia illegale».