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Chieti, “A cuore aperto”: si sono svolti gli interrogatori

Pubblicato il 3 Novembre, 2020

“A cuore aperto”: si sono svolti ieri gli interrogatori. Il professor Gabriele Di Giammarco, ex primario del reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale di Chieti, accusato di corruzione e altri reati nell’ambito dell’inchiesta della Procura in merito agli acquisti di valvole, protesi cardiache e altro materiale destinato al reparto, era agli arresti domiciliari dal 27 ottobre. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, nel corso di un interrogatorio di garanzia svolto per via telematica. La scelta è stata fatta in quanto c’è necessità di esaminare tutti gli atti dell’accusa: si tratta di più di diecimila pagine. Parliamo di fascicoli che contengono interrogatori, intercettazioni e altro materiale. Tomaso Bottio, il cardiochirurgo dell’università di Padova, anch’egli accusato di omicidio colposo con l’aggravante della colpa cosciente per la morte di un uomo di 59 anni di Atri, ha invece risposto. Riguarda quest’ultimo il divieto di esercitare la professione di medico chirurgo per 12 mesi. L’interrogatorio è durato due ore e mezza. Bottio ha respinto le accuse e ha detto di aver avuto il ruolo di ‘proctor’: avrebbe cioè verificato la funzionalità dell’apparecchiatura, senza partecipare all’intervento né rapportarsi al paziente. I due legali hanno chiesto per lui la revoca della misura. Il Giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis si è riservato la decisione e il pubblico ministero ha dato parere negativo.

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