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Avellino

Sinistra italiana in merito al Coronavirus: “sembra che si viva di improvvisazione”

Pubblicato il 11 Novembre, 2020

Riceviamo e pubblichiamo da Pierluigi Iannarelli, segretario di circolo di Sinistra italiana, e Fabrizio Giustizieri, dello stesso circolo: “La situazione è drammatica, con fortissime criticità in Regione, ma soprattutto nel Capoluogo. I reparti Covid sono pieni e i Pronto soccorso, insieme alle ambulanze, diventano un parcheggio per pazienti che presentano sintomi da Covid-19. La ragione di questa situazione critica sta nel fatto che i servizi territoriali non riescono a rispondere alla domanda di assistenza e le unità Usca per l’assistenza domiciliare sono pochissime: famiglie intere sono abbandonate a loro stesse, rinchiuse dentro casa, e ai numeri verdi ai quali rivolgersi non risponde nessuno. In queste condizioni, è inevitabile che i cittadini si riversino sugli ospedali o sul 118. L’Ospedale aquilano inizia a essere saturo, nel Pronto soccorso non si trovano più letti per i nuovi malati che devono essere ricoverati. L’intero sistema, con questo livello di diffusione del contagio, andrà in grande sofferenza nel giro di poco tempo e le difficoltà del Pronto soccorso sono un avvertimento. La lettera odierna dei medici del pronto soccorso è una dolorosa ed incredibile fotografia dello stato delle cose: dolorosa perché sapere che le postazioni concesse per l’isolamento dei pazienti Covid-19 e sospetti Covid sono insufficienti ed inadeguate, fredde e poco illuminate, prive di servizi igienici e di prese per l’ossigeno ed occupate, anche oltre 24 ore, dai pazienti, fa male, fa molto male; incredibile perché pure i sassi sapevano che in autunno ci sarebbe stata la seconda ondata e nulla è stato fatto per affrontarla nel miglior modo possibile; sembra che si viva di improvvisazione, con una politica più impegnata a sistemare gli assetti di Giunta regionali e comunali che a preoccuparsi della salute dei cittadini: ‘Prima le poltrone (per citare un famoso slogan), poi i posti letto’. Gli ospedali di Sulmona, Avezzano e Castel di Sangro non si trovano in condizioni migliori, a sottolineare l’inadeguatezza su tutto il territorio, di questa gestione. E questo ancora è poco: il vero caos si presenterà se termineranno, come è facile prevedere, i posti nelle terapie intensive. Qui non si scherza e le persone inadeguate abbiano almeno il buon senso di riconoscere le loro mancanze e di farsi da parte. Dobbiamo proteggere le strutture, diminuendo l’afflusso di malati Covid, cosa che si ottiene solo con misure di mitigazione e tutelando gli operatori stessi, che purtroppo stanno già ricominciando ad essere positivi. Se vengono contagiati loro, crescono le difficoltà nel garantire l’assistenza a tutti. I medici di famiglia, senza i necessari strumenti, sono abbandonati a loro stessi e non possono intervenire sui pazienti a casa, che quindi si vedono costretti ad andare in ospedale. Il sindaco Biondi, nell’improvvisazione teatrale cui assistiamo in questi giorni, si è inventato (i primi di novembre e non questa estate) uno screening epidemiologico sulla popolazione, in particolare quella in età scolare, con una costituenda struttura composta da rappresentanti della Regione, della Asl, dell’Università, del Gssi, della CRI e dell’Ufficio scolastico regionale e provinciale: se va bene, saremo pronti per quando si presenterà il Covid-20“.

Sinistra italiana a Marsilio: “l’unica azione politicamente corretta sarebbero le dimissioni

E ancora: “Gli aquilani si rendono conto che la Giunta comunale ha deliberato i primi di novembre una cosa che doveva essere pensata questa estate, quando invece le priorità erano le poltrone della Lega ed il giochino ‘trova dove alloggiano gli immigrati’? Il presidente Marsilio, che fino a qualche giorno fa rassicurava che era tutto sotto controllo (forse era debolino in matematica e non aveva chiaro cosa significasse crescita esponenziale…) ora non vede l’ora che il Governo ci dichiari zona rossa. Ci chiediamo e chiediamo ai cittadini abruzzesi: a che cosa serve il presidente Marsilio? Che cosa fa tutto il giorno? Davanti questo quadro impietoso, noi crediamo che l’unica azione politicamente corretta siano le dimissioni. La fiducia nei confronti del Governo Regionale è nulla e, purtroppo, sappiamo che se non ci sarà un’inversione della curva del contagio andremo a sbattere contro un muro fatto di lutti e dolori. Come si suol dire, dobbiamo agire ‘prima di subito’, che è già molto tardi”.

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