Pubblicato il 19 Novembre, 2020
Coronavirus – L’emergenza sanitaria ha stravolto vite intere, in ogni ambito, e sempre più detta le regole ad un nuovo modo di vivere e lavorare.
L’introduzione di questa figura, “l’infermiere di famiglia”, fortemente richiesta, mesi fa, dal Sindacato Infermieri Italiani (Nursing UP), e già presente in Spagna, ma che in Italia, è rimasta ancora solo sulla carta, tranne in poche e limitate eccezioni, consentirebbe di fornire assistenza a migliaia di persone.
L’infermiere di famiglia colmerebbe un vuoto sanitario operando in sinergia con il medico di base e svolgendo anche attività autonoma ambulatoriale, riducendo gli affollamenti nei Pronto Soccorso.
Gli infermieri di famiglia potrebbero occuparsi di terapie domiciliari, trattamenti di prevenzione e di salvaguardia della salute individuale e collettiva, somministrare vaccini e cure.
Questa nuovo ruolo professionale offrirebbe nuove opportunità occupazionali.
Coronavirus: il contributo dell’infermiere di famiglia nella gestione dell’emergenza
In questi mesi la presenza dell’infermiere di famiglia avrebbe consentito di gestire meglio l’emergenza Coronavirus, in affiancamento ai medici e per lo screening con tamponi rapidi.
Anche per i vaccini, da quello contro l’influenza a quello per il Coronavirus, l’infermiere di famiglia garantirebbe una copertura capillare e una maggiore rapidità nel raggiungere pazienti a domicilio.